Vita frenetica: casa, lavoro, figli, imprevisti. Per non parlare dello stress e dei mille pensieri che abbiamo in testa. 24 ore sembrano non bastare mai, e a rimetterci è il nostro corpo spesso deprivato del sonno necessario. Ma oltre a occhiaie, borse sotto gli occhi gonfie e viso e sbadigli continui, dormire poco potrebbe contribuire all’invecchiamento della pelle, rughe comprese.
«In base alle ultime ricerche pare che il 35% dell’invecchiamento precoce dipenda dalla diminuzione della capacità da parte delle cellule della pelle di autorigenerarsi», spiega Mariuccia Bucci (puoi chiederle un consulto), responsabile del dipartimento di NutriDermatologia dell’Isplad e all’Università di Milano.
Ecco come funziona. «Le cellule della pelle hanno una sorta di orologio biologico, un meccanismo che controlla la loro rigenerazione e le protegge dagli attacchi dei radicali liberi. Questo orologio biologico è strettamente legato ad alcuni ormoni, in particolare alla melatonina, la quale regola il ciclo del sonno/veglia ed è anche un importante antiossidante. Se la produzione di melatonina nel corpo diminuisce non si registrerà solo una diminuzione delle ore di sonno ma anche una diminuzione della capacità delle cellule di rigenerarsi durante la notte. Con la diminuzione della produzione di melatonina si hanno delle ripercussioni sull’idratazione della pelle, che, se diminuisce, velocizza il processo di invecchiamento».
Alice Di Pietro
30/05/2014