Si rischia la dipendenza ma anche danni irreversibili al cervello: il binge drinking, il bere per ubriacarsi molto di moda tra gli adolescenti, induce modifiche strutturali che nel tempo riducono connessioni nervose, reattività agli stimoli e memoria.
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Binge drinking: 400.000 giovani a rischio
Il problema alcol tra giovani e giovanissimi ha assunto, oggi, le proporzioni di una vera e propria emergenza. Solo in Italia le stime parlano di un milione di under-20 a rischio per i danni da alcol e almeno 400 mila quelli con l’abitudine del binge drinking, definito come il consumo di 4-6 drink nell’arco di due ore. Il fenomeno si è affacciato sul mondo degli adolescenti, agli inizi del millennio. In seguito numerose indagini sono state condotte per stimare le conseguenze per la salute di questa nuova tendenza, soprattutto sul cervello. Un nuovo studio condotto dai ricercatori della University of Massachusetts Amherst e della Louisiana State University sottolinea come l’abuso di alcol su un cervello ancora in fase di sviluppo alteri la mielina.
Cos’è la mielina
Si tratta della sostanza che avvolge le fibre nervose e con il ruolo di facilitare e velocizzare la trasmissione degli impulsi nervosi. I ricercatori hanno messo sotto osservazione ciò che accade nel cervello di topi sottoposti all’abuso di alcol per sole due settimane. Il team ha osservato deficit di mielina in un’area specifica, la corteccia prefrontale. Si tratta del centro cerebrale in cui sono regolate le emozioni e la capacità di prendere decisioni e che influenza anche il comportamento. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica The Journal of Neuroscience.
Binge drinking: conseguenze permanenti
«Questi risultati suggeriscono che l’alcol può avere un impatto negativo sullo sviluppo del cervello umano. Le conseguenze sono permanenti in alcune aree cerebrali importanti per controllare gli impulsi nervosi e prendere decisioni», spiegano i ricercatori statunitensi. Gli esperti sottolineano anche che «le fibre nervose sono sensibili all’alcol». Queste alterazioni strutturali possono essere «associate alla manifestazione precoce di alcolismo». I dati raccolti nello studio suggeriscono che il binge drinking in età adolescenziale, modificando la sostanza mielinica, abbia conseguenze permanenti sul comportamento e sulle capacità cognitive, come la memoria. Inoltre rende questi giovani più vulnerabile e a rischio di cadere nell’alcoldipendenza in età adulta. Il cervello è solo uno degli organi ‘intossicati’ dall’etanolo e dai suoi derivati. Prima dei 18-20 anni l’organismo umano non ha la capacità di smaltire l’alcol e anche minime quantità possono avere importanti ripercussioni su cellule e tessuti.
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