Sta facendo discutere tutto il mondo scientifico la notizia presentata alla Conferenza Internazionale sull’Aids 2020 che dimostra che un uomo di 36 anni con una diagnosi di Aids dal 2012 non manifesti più alcun segno dell’infezione da oltre un anno, precisamente 66 settimane. Medici dell’Università Federale di San Paolo in Brasile hanno prescritto al paziente una terapia decisamente aggressiva che comprendeva 5 antivirali e nicotinamide. Se la situazione dovesse perdurare nel tempo saremmo di fronte alla prima guarigione al mondo con un trattamento farmacologico. Gli esperti frenano: servono altri accertamenti prima di poter parlare di guarigione. Un uomo senza più Hiv da 66 settimane è comunque una notizia da festeggiare
In questo articolo
Uomo senza più Hiv: altri due casi, ma con trapianto di midollo
C’erano stati altri due casi di pazienti con Aids conclamato che sono guariti, uno a Berlino e il secondo a Londra. Entrambi però si erano sottoposti a un trapianto di midollo osseo da un donatore con una rara mutazione genetica che resiste all’infezione dell’hiv. Naturalmente la terapia a base di farmaci rappresenterebbe una svolta epocale perché molto più facilmente disponibile. Il trapianto di midollo osseo è infatti non solo non realizzabile per i milioni di pazienti, ma anche molti rischi.
Uomo senza più Hiv ha assunto un trattamento molto aggressivo per tre anni
Il paziente in oggetto è un uomo brasiliano che otto anni fa ha ricevuto la diagnosi di positività da Hiv. Dopo due mesi i medici gli hanno prescritto un trattamento antiretrovirale tradizionale. Questa terapia è utilizzata per gestire il virus e consentire ai pazienti di avere una qualità di vita buona e di non essere contagiosi. Nel 2015 è entrato a far parte di una sperimentazione coordinata da Ricardo Diaz dell’Università Federale di San Paolo. Il protocollo prevedeva una terapia decisamente più aggressiva per comprendere se fosse possibile colpire i serbatoi di infezione presenti nel suo organismo. Il virus Hiv infatti può restare silente nei linfonodi o nell’intestino.
C’è cautela nel mondo scientifico, ma anche molto ottimismo
L’uomo ha assunto per quasi un anno cinque antiretrovirali al giorno, cioè due in più rispetto alla terapia tradizionale. Oltre agli antiretrovirali, il paziente ha assunto anche la nicotinamide. Dopo tre anni ha cominciato la terapia tradizionale, fino alla sospensione di ogni trattamento. Ora a 66 settimane di distanza non c’è alcuna traccia del virus all’interno del suo corpo.
I ricercatori non parlano ancora di guarigione. Vogliono comprendere se il virus con il passare del tempo possa ripalesarsi. La cautela è d’obbligo, perché già nel passato era accaduto che un paziente dichiarato guarito, è tornato a essere positivo all’Hiv.
Leggi anche…
None found