Ambiente salute

Sai come smaltire i cosmetici in modo corretto?

Una guida per orientarsi tra flaconi e tubetti finiti e scoprire anche come conservarli al meglio per evitare sprechi

Una cipria in frantumi, un mascara secco, uno smalto ormai solidificato. Capita a tutti: creme e trucchi dimenticati in un cassetto, usati di rado o semplicemente scaduti, diventano inutilizzabili. Ma cosa farne? Smaltire i cosmetici è un’operazione tutt’altro che banale, eppure necessaria per proteggere l’ambiente e rispettare le regole della raccolta differenziata. Ecco una guida per orientarsi tra flaconi e tubetti e scoprire anche come conservarli al meglio per evitare sprechi.

Smaltire il contenuto dei cosmetici

In linea generale vanno nella raccolta indifferenziata

Il primo errore da evitare è gettare i cosmetici liquidi o cremosi nel lavandino o nel WC. Anche i prodotti “bio” o “naturali” contengono spesso ingredienti sintetici o derivati del petrolio, potenzialmente inquinanti. Per questo, i cosmetici, quando non esplicitamente indicato altrimenti, vanno raccolti nell’indifferenziata, preferibilmente dopo averli chiusi in un contenitore con coperchio.

Solventi, tinte e smalti sono rifiuti speciali

Un’attenzione particolare è da riservata a smalti, solventi, tinte per capelli e prodotti molto aggressivi: in molti casi il loro corretto smaltimento avviene come rifiuto speciale, proprio come si fa per i medicinali scaduti. Meglio però verificare sempre le disposizioni del proprio Comune di residenza.

Smaltire l’imballaggio dei cosmetici

Smaltire cosmetici non significa solo liberarsi del contenuto, ma anche affrontare il problema degli imballaggi. La maggior parte dei cosmetici è confezionata in tre strati:

  • un contenitore primario (flacone, barattolo);
  • un imballaggio secondario (scatola in cartone);
  • un involucro terziario (pellicola trasparente o custodia in plastica rigida).

Ogni elemento può essere fatto di materiali diversi — plastica, metallo, vetro, carta — e non sempre è riciclabile. Un cartoncino apparentemente innocuo, ad esempio, può essere rivestito da un film plastico e risultare non idoneo alla raccolta della carta. Questo rischio di “errore percettivo” da parte del consumatore può compromettere l’intera filiera del riciclo.

La corretta differenziazione domestica

Prima di essere reimmessi nel ciclo produttivo, gli imballaggi riciclati devono essere sottoposti a un processo di selezione accurata, manuale e automatizzata. Questa fase consente di eliminare contaminanti (come residui di prodotto o materiali mescolati) e suddividere le plastiche per tipo di polimero e colore. Una corretta differenziazione domestica agevola questo processo e migliora la qualità del materiale riciclato finale.

Smaltire il contenuto dei cosmetici: conosci il Punto Verde?

Uno strumento essenziale per smaltire cosmetici correttamente sono i simboli presenti (o assenti!) sulle confezioni. Il più comune è il Punto Verde (due frecce intrecciate), che indica l’idoneità alla raccolta differenziata. Significa quindi che il prodotto è differenziabile, cioè segue le specifiche del Conai, il COnsorzio NAzionale per gli Imballaggi, che è obbligatorio per quei prodotti che vengono anche commercializzati fuori dall’Italia.

Altri simboli utili da conoscere

  • Triangolo con frecce e sigla: identifica il materiale. Il simbolo è un triangolo composto da frecce o un cerchio contenenti una sigla significativa per l’indicazione del materiale, come per esempio V o VE per il vetro, PET/PE-HD/PE-LD/PVC/PS/O per le varie plastiche, polistirolo incluso.
  • Simbolo del cestino: indica che il contenitore non è riciclabile. Raffigura l’icona di un uomo che getta un rifiuto in un cestino e indica l’obbligo di non disperdere quindi quell’oggetto nell’ambiente.
  • Esagono: spesso associato ai metalli (alluminio, acciaio). Si trova su imballaggi per liquidi come bottiglie, barattoli, scatole e qualsiasi altro involucro sigillato contenente sostanze liquide.
  • Appiattire dopo l’uso: indica che bisogna comprimere i contenitori per ridurne il volume e l’impatto ambientale.

Tuttavia, la presenza di questi simboli non è obbligatoria, e la loro assenza o ambiguità può disorientare. Le aziende più attente li riportano su ogni elemento del packaging, inclusi tappi e flaconi, favorendo un riciclo corretto.

Conservare per non sprecare

La sostenibilità inizia ancor prima dello smaltimento, con una corretta conservazione:

  • Evita calore e luce diretta, che alterano la composizione dei prodotti.
  • Chiudi bene i contenitori per prevenire ossidazione e contaminazione.
  • Usa spatoline per prelevare creme e unghie pulite per evitare batteri.
  • Rispetta il PAO (Period After Opening), indicato dal simbolo del barattolino aperto con un numero (es. 12M = 12 mesi).

Una bellezza più responsabile

Secondo l’Osservatorio 2024 sulla sostenibilità del settore cosmetico, l’89% del packaging cosmetico deriva da materie prime vergini. Soltanto l’11% è riciclato. Tuttavia, la domanda di prodotti ecologici è in forte crescita, e molte aziende stanno investendo in confezioni più sostenibili e programmi di recupero. Alcuni brand — soprattutto nei mercati più attenti — invitano i consumatori a restituire i flaconi vuoti, anche quelli di altre marche, per garantirne lo smaltimento corretto. Un’iniziativa virtuosa che unisce impegno ambientale e fiducia del consumatore.

 

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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