
Le nuove terapie contro l’emicrania prevedono trattamenti innovativi. È una malattia neurologica caratterizzata da sintomi debilitanti che possono influenzare negativamente la qualità della vita. Questa condizione può compromettere aspetti importanti come le relazioni personali, la carriera lavorativa, il benessere economico e la salute generale. A livello globale, l’emicrania è la seconda causa di invalidità, mentre tra le giovani donne rappresenta la principale causa di disabilità.
In questo articolo
Nuove terapie contro l’emicrania
Quando gli attacchi di emicrania diventano frequenti, è possibile adottare strategie preventive per ridurre la frequenza e l’intensità del disturbo. I trattamenti farmacologici più utilizzati includono:
- Antiepilettici
- Beta-bloccanti
- Calcio-antagonisti
- Antidepressivi
- Anticorpi monoclonali anti-CGRP
- Gepanti
Anticorpi monoclonali anti-CGRP: una terapia innovativa
Gli anticorpi monoclonali anti-CGRP rappresentano una delle soluzioni più avanzate per la prevenzione dell’emicrania. Questi farmaci vengono somministrati per via sottocutanea o endovenosa con una frequenza generalmente mensile o, in alcuni casi, trimestrale.
Gli anticorpi monoclonali approvati per la profilassi dell’emicrania agiscono bloccando il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) o il suo recettore (CGRP-R). Studi clinici randomizzati e ricerche basate su real-world evidence hanno dimostrato la loro efficacia e sicurezza, contribuendo a migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Galcanezumab: efficacia e sicurezza
Galcanezumab è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG4 che lega il CGRP, impedendone l’attività biologica. La sua efficacia e sicurezza sono state valutate in tre studi clinici di fase 3, condotti su 2.886 pazienti adulti con emicrania episodica e cronica.
Nei trial clinici, il trattamento con galcanezumab ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi nella riduzione del numero di giorni mensili di emicrania rispetto al placebo, sia nei pazienti con emicrania episodica che cronica.
Uno studio di real-world evidence, GARLIT, condotto in 16 centri cefalee italiani su 163 pazienti, ha confermato questi risultati. Dopo 12 mesi di trattamento con galcanezumab:
- Il 73,8% dei pazienti con emicrania episodica ad alta frequenza ha registrato una riduzione superiore al 50% dei giorni di emicrania mensili.
- Il 60,5% dei pazienti con emicrania cronica ha riportato una riduzione superiore al 50% dei giorni mensili di emicrania.
Nuove terapie contro l’emicrania: linee guida e rimborsabilità
Le linee guida 2022 della Federazione Europea delle Cefalee (EHF) suggeriscono l’utilizzo degli anticorpi monoclonali anti-CGRP come trattamento di prima linea per la profilassi dell’emicrania.
Tuttavia, in Italia, l’AIFA limita la rimborsabilità di questi farmaci ai pazienti adulti che:
- Abbiano avuto almeno 8 giorni di emicrania disabilitante al mese negli ultimi tre mesi.
- Abbiano mostrato una risposta insufficiente ad almeno sei settimane di trattamento con tre diverse classi di farmaci per la profilassi dell’emicrania.
- Siano intolleranti o presentino controindicazioni a queste terapie tradizionali.
Conclusioni
L’emicrania è una patologia debilitante, ma grazie ai progressi della ricerca scientifica oggi esistono opzioni terapeutiche innovative. Gli anticorpi monoclonali anti-CGRP, come galcanezumab, offrono una nuova speranza per i pazienti, migliorando la gestione della malattia e la qualità della vita. Per ottenere il massimo beneficio, è fondamentale consultare uno specialista e valutare le opzioni terapeutiche più adatte al proprio caso.
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