L’aorta è il vaso più importante del corpo umano, in grado di trasportare il sangue dappertutto, fino alle estremità. Le pareti di questa struttura, però, possono dilatarsi ed essere colpite, così, da un aneurisma. Nella videointervista Roberto Chiesa, primario di Chirurgia Vascolare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, spiega nel dettaglio cos’è l’aneurisma dell’aorta.
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Aorta: come è strutturata
L’aorta nasce dal cuore, esattamente dalla valvola aortica, sale verso l’alto e va a costituire l’arco dell’aorta. Poi scende nella parte più bassa del torace, diventando aorta toracica. Infine passa oltre il diaframma e forma l’aorta addominale. Quest’ultima, al suo termine, si divide in due grossi rami, cioè le arterie iliache: queste sono dirette agli arti inferiori e servono alla vascolarizzazione di ambedue le gambe.
Cos’è l’aneurisma dell’aorta
La parete dell’aorta è costituita da tre strati, intima, media e avventizia, formati da fibre elastiche. Quando queste fibre degenerano, si trasformano in tessuto connettivale e non sono più in grado di allargarsi e rientrare alla sistole (cioè alla spinta) del cuore. In questo modo la parete si allarga lentamente, fino a dilatarsi. L’aneurisma è appunto la dilatazione della parete dell’aorta, che ha perso la propria elasticità.
Di quanto si può dilatare la parete dell’aorta?
Nei suoi vari tratti l’aorta ha un calibro ben definito, che dipende da età, sesso, patologie conclamate. Quando il diametro dell’aorta aumenta oltre i valori significativi si parla di aneurisma. In particolare, siamo di fronte a un aneurisma in aorta addominale, a livello sottodiaframmatico, quando il diametro supera i 3,5-4 centimetri. In aorta toracica quando supera i 4-4,5 centimetri. La dilatazione, che può raggiungere anche i 10 centimetri, è facilmente suscettibile di rottura: più aumenta il diametro, più aumenta la pressione sulla superficie del vaso.
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