Più si va avanti, più le caratteristiche della malattia da Covid-19 si definiscono con precisione. E così l’Istituto superiore di sanità ha individuato in febbre e affanno i sintomi di esordio più comune in quei pazienti che sono morti positivi al nuovo coronavirus. Se temperatura corporea alta e difficoltà a respirare sono i più frequenti, meno comuni i sintomi gastrointestinali, come la diarrea, e l’emottisi, cioè l’emissione di sangue dalle vie respiratorie ad esempio con un colpo di tosse.
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Lo studio dell’ISS:
con febbre e affanno chiamare il 112/118
I dati arrivano dall’analisi dei dati di 155 pazienti italiani, che aggiornano un’altra indagine su 105 casi. Febbre e dispnea sono presenti come sintomi di esordio rispettivamente nell’86% e nell’82% dei casi esaminati. La tosse nel 50%, diarrea ed emottisi nel 5%. Questi numeri, spiega il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, «suggeriscono che per chi presenta solo febbre è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa, mentre in presenza di entrambi i sintomi è meglio contattare il 112 o 118. In ogni caso ricordiamo che bisogna assolutamente evitare di andare per proprio conto dal medico o al pronto soccorso, per evitare di esporre il personale e i pazienti a rischi».
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Tassi di mortalità, età media
e patologie associate
Per quanto riguarda la mortalità, i dati sul nuovo campione confermano quelli precedenti. L’età media dei pazienti è sempre alta, di 81,4 anni, e la presenza di donne inferiore a quella degli uomini.
Nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell’8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell’1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d’età.
I decessi avvengono in persone con importanti patologie pre-esistenti (il numero medio di malattie pregresse è più di tre). Complessivamente, 21 pazienti (15,5% del campione) presentavano nessuna o una patologia; 25 persone (18,5%) presentavano due patologie e 70 (60,3%) ne presentavano tre o più. Per i restanti 19 pazienti gli esperti non hanno ancora recuperato l’informazione. Ipertensione e cardiopatia ischemica si confermano le patologie più frequenti.
Confronto Italia-Cina
La letalità complessiva in Italia sui 155 casi studiati risulta del 2,9% contro il 2,3% della Cina. Il dato generale è più alto nella popolazione italiana perché l’età media della popolazione italiana è maggiore rispetto a quella cinese (44 vs 37 anni – stime WHO 2013) e in Italia c’è un maggior numero di malati con età superiore agli 80 anni.
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