Gli anziani sono osservati speciali in questo periodo di emergenza da Coronavirus. Le autorità sanitarie invitano tutti gli over 65, in particolare quelli con patologie, e indistintamente tutte le persone che hanno più di 75 anni a uscire il meno possibile. Per la popolazione anziana che invece si trova nelle case di riposo o nelle residenze sanitarie assistenziali si pone un altro problema: evitare chi arriva dall’esterno. L’obiettivo è quello di non far entrare il virus all’interno di queste strutture, dove la maggior parte degli ospiti è anziana e, spesso, debilitata da patologie croniche.
Perciò le visite dei parenti sono state limitate fortemente. Una misura precauzionale doverosa, ma che può far sentire ancor più soli gli anziani, già costretti a passare molto tempo da soli, lontani da figli e nipoti.
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Una videochiamata per sentirsi meno soli
Anche in questo frangente, però, la tecnologia può assistere e aiutare. Lo sanno bene gli esperti delle Residenze Sanitarie per Anziani (RSA) Anni Azzurri, che hanno attivato un servizio di videochiamata per permettere ai loro ospiti di parlare e vedere i familiari anche a distanza. Bastano un tablet e WhatsApp: oltre alla possibilità di chiamare, gli anziani possono anche mandare messaggi ai parenti sulla loro vita quotidiana e sulle loro attività in residenza.
Ad oggi questo servizio è attivo solo nella residenza Mirasole a Noverasco, ma verrà gradualmente implementato anche in tutte le altre strutture Anni Azzurri. In tutto sono 51, distribuite fra Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Lazio.
Come funziona il servizio?
Gli operatori inseriscono nella rubrica del tablet (uguale a quella di un cellulare) i numeri dei parenti o dei referenti degli ospiti, poi pianificano insieme agli anziani le fasce orarie dedicate alle chiamate. Oltre alle videocall, la struttura mette a disposizione anche il servizio «lista broadcast» di WhatsApp, che permette agli operatori di inviare aggiornamenti e informazioni sulle attività in corso all’interno della residenza agli utenti che fanno parte di una determinata lista. Non è come farlo all’interno di un normale gruppo di WhatsApp, dove tutti interagiscono: la lista broadcast permette di rispondere unicamente al mittente senza creare l’effetto chat.
Aggiornamenti sulle attività quotidiane
Grazie a questa funzione, le residenze Anni Azzurri possono inviare dettagli sulle attività che si svolgono nelle strutture, non solo con messaggi di testo ma anche con file multimediale o pdf. Un esempio? I parenti a casa possono ricevere messaggi di questo tipo: «Buongiorno! Sono le 10 e tutti i vostri cari sono svegli e hanno fatto colazione», oppure «Sono le 3 del pomeriggio e dopo il consueto riposino, i vostri cari si apprestano ad iniziare le attività pomeridiane». Un contatto in più fra le famiglie e i loro nonni o genitori, che in questo periodo possono vedere poco a causa delle recenti restrizioni della vita quotidiana.
Anni Azzurri, nato nella zona di Chiavari, fa parte di KOS, primario gruppo sanitario italiano operante nell’assistenza sociosanitaria e nella cronicità residenziale, nella riabilitazione e nella psichiatria, nella tecnologia avanzata applicata alla medicina e nella medicina per acuti.
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