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Ti piacciono i pistacchi? Ecco perché non devi sentirti in colpa

Includere i pistacchi in una dieta regolare può portare a un sano invecchiamento cellulare e longevità. Scopri i segreti di una dieta antiaging

Immaginate il tappino che si usa per chiudere la biro, oppure il cappellino che si mette sulla testa per proteggersi dal freddo. I telomeri del Dna sono come il tappo e il cappello: cappucci protettivi che stabilizzano la struttura dei cromosomi rallentando l’accorciamento e il danno ossidativo al Dna.

La funzione del telomeri

La funzione dei telomeri è quella di impedire all’elica del Dna di sfibrarsi, ma il passare del tempo, unito a uno stile di vita e abitudini alimentari poco sani, possono influire negativamente sullo stato di salute del Dna e dei telomeri. Diversi studi ipotizzano che al progressivo accorciamento dei telomeri sia associato l’invecchiamento cellulare: più i telomeri sono corti più si sta invecchiando!

Gruppo San Donato

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Come rallentare l’invecchiamento?

Dall’altra parte, però, una dieta equilibrata e la scelta di cibi ricchi di antiossidanti possono avere l’effetto contrario e “rallentare” il processo di invecchiamento. Tra questi «super food», sottolinea una ricerca di luglio 2019 condotta dai ricercatori dell’Universitat Rovira i Virgili, anche i pistacchi. Nello studio sono stati coinvolti 49 pazienti con prediabete. Analizzando i dati, i ricercatori hanno scoperto che consumando tutti giorni una manciata di pistacchi (circa 55 grammi), il danno al Dna diminuisce e l’espressione dei geni correlati ai telomeri aumenta. Si tratta del primo lavoro nel suo genere a descrivere gli effetti positivi del consumo di pistacchi tra i prediabetici.

Alimentazione e longevità

«L’azione protettiva dei pistacchi è dovuta al pull di antiossidanti che contengono al loro interno, in particolare polifenoli» sottolinea Sara Cordara, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizionista. I pistacchi sono ricchi di Vitamina E, che previene l’invecchiamento della pelle e delle cellule corporee, e di Vitamina A che protegge mucose e pelle. «Sono in costante crescita gli studi che dimostrano come lo stile di vita, in particolare il consumo dei cibi giusti, sia in grado di influenzare i processi e i meccanismi alla base dell’invecchiamento, aiutando l’organismo a conservare la massima efficienza e salute. Le ricerche, ad esempio, hanno chiarito che la restrizione calorica accende i geni della longevità, mentre quelli dell’invecchiamento si svegliano quando mangiamo troppo o siamo in sovrappeso o obesi».

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Pistacchi: uno snack salutare

La combinazione di minerali, vitamine e antiossidanti rende il pistacchio una sorta di integratore naturale. Nella dieta di tutti i giorni si può inserire come snack, durante la pausa in ufficio oppure dopo l’allenamento in palestra.

Gli altri cibi della longevità

  • Pesce azzurro, salmone e semi oleosi (lino, zucca, chia): fonte di Omega 3, grassi ad azione antiossidante capaci di proteggere i neuroni, le cellule nervose, rallentando così il declino cerebrale.
  • Carboidrati complessi: segale, farro, grano saraceno, chicchi di cereali integrali, pane e pasta nero integrale e legumi. Rispetto a quelli semplici, i carboidrati complessi vengono assimilati più lentamente, permettono una liberazione progressiva dello zucchero nel sangue e assicurano energia all’organismo e alla mente in modo costante.
  • Verdure a foglia verde, come bietole, broccoli e cavolo riccio, per il contenuto di vitamina K. Questa vitamina è indispensabile per la salute dello scheletro prevenendo malattie come osteoporosi e artrosi. La vitamina K è infatti in grado di attivare una specifica proteina responsabile dell’incorporamento del calcio in denti e ossa.
  • Kiwi e arance per il contenuto di potassio e vitamina C. La vitamina C contribuisce alla formazione del collagene, proteina fondamentale della nostra pelle, mantenendola il più giovane possibile e rallentando la comparsa delle rughe. Il potassio invece, elimina l’eccesso di sodio responsabile della pressione alta e riduce lo sforzo del muscolo cardiaco mantenendolo ben allenato e funzionante.
  • Cachi, cipolle, cetrioli, fragole e mele rilasciano nell’organismo la fisetina. Si tratta di un flavonolo con attività antiaging, che potrebbe aiutare a trattare il declino mentale legato all’età e a condizioni come l’Alzheimer o l’ictus.
  • Curcuma per la presenza di curcumina. Un antiossidante ad azione anti infiammatoria e anti tumorale.
  • The verde e nero, per la presenza dell’epigallocatechingallato. Un polifenolo in grado di prevenire l’invecchiamento dei lipidi del cervello e contribuendo a proteggere l’organismo dalle malattie cardiovascolari.

Fonte: studio pubblicato a luglio 2019

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