Si parla da tempo del fatto che l’uso degli smartphone crei una dipendenza sui giovanissimi paragonabile a quella degli stupefacenti. Ora arriva uno studio del prestigioso istituto di ricerca londinese King’s College che conferma definitivamente l’ipotesi: i cellulari sono come droga per gli adolescenti. L’indagine britannica ha scoperto come i teenager abbiano comportamenti di grave turbamento che si spingono fino al panico quando vengono privati dei loro telefoni. La stessa situazione avviene quando non c’è rete. Già altri studi avevano analizzato le conseguenze dell’uso degli smartphone sugli adolescenti.
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Cellulari come droga: un quarto degli adolescenti cade in dipendenza
I ricercatori in forza al centro di ricerca inglese hanno analizzato gli studi fatti finora sull’argomento, scoprendo che il 23% dei ragazzini mostrava i sintomi tipici della dipendenza. Si tratta di oltre quaranta analisi che hanno coinvolto oltre 40.000 adolescenti. È la più ampia indagine mai dedicata alle conseguenze dell’abuso del cellulare.
I risultati non lasciano spazio a dubbi. Gli adolescenti innanzitutto sviluppavano un senso di ansia importante quando non potevano o non riuscivano a usare il loro telefono. Avevano anche scatti di ira e sbalzi di umore quando si chiedeva loro di ridurre il tempo utilizzato per chattare o per inviare messaggi.
Cellulari come droga: conseguenze importanti sulla qualità della vita
Lo studio ha dimostrato che l’uso continuo dei cellulari porta ad innalzare lo stress in modo significativo, aumentando il rischio di insonnia, scarsi risultati scolastici e addirittura di depressione, nelle persone già a rischio.
Gli stessi autori della ricerca sono consapevoli che ormai non si possa rinunciare agli smartphone. Ma proprio per questo sostengono che sia necessario intervenire su quello che chiamano l’utilizzo problematico del cellulare.
I genitori devono intervenire
La ricerca non ha verificato se sia lo smartphone in sé a creare dipendenza, o invece le app che utilizzano, come Facebook, Instagram, Whatsapp o TikTok. In realtà i cellulari sono sempre meno usati come telefono dai teenager, che si limitano ai servizi di messaggistica e alle foto per comunicare. Tutt’al più usano i messaggi vocali registrati. “È assolutamente necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uso dello smartphone nei bambini e nei giovani. Soprattutto i genitori dovrebbero però essere consapevoli di quanto tempo i loro figli trascorrono al telefonino”. A consigliare un intervento diretto della famiglia è Nicola Kalk dell’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze del King’s College di Londra.
I giovani pensano di trascorrere meno tempo davanti ai cellulari
Quasi tutti i cellulari dispongono ormai di un’app che permette di sapere quanto tempo si sia trascorso usando il proprio telefono. Dal grafico messo a disposizione dai produttori di smartphone si può evincere anche quanto tempo si sia passato sulle App, sulle chat, sui giochi o su internet. Quando i ricercatori hanno mostrato loro il tempo che trascorrevano sui loro dispositivi, la stragrande maggioranza ha espresso meraviglia.
La possibilità di verificare quanto tempo i propri figli passino al cellulare è uno strumento ideale per i genitori per rendersi conto di persona di quello che accade. Gli psicologi consigliano di usare il dialogo, la fiducia e il rispetto per parlare apertamente in famiglia di questa situazione.
FONTE: BMC Psychiatry