L'Editoriale del Direttore

L’editoriale del Direttore – Ma chi sono i tricologi?

ANTONINO

Prof. Antonino Di Pietro
Direttore Scientifico di OK Salute

Per molti uomini i capelli sono come il seno per le donne. Guardarsi allo specchio e scoprire di avere pochi capelli o che si sta iniziando a perderli talvolta può mettere in crisi anche un forte macho, per intenderci, uno di quegli uomini che… «nondevonochiederemai».
Anche se negli ultimi anni un capo tutto rasato e lucido piace sempre di più e può diventare una scelta di vita, nessuno mette in dubbio che, potendo scegliere tra l’avere una folta chioma e una testa spelacchiata, la scelta cada senza storia sulla prima possibilità! Nelle figure mitologiche, da Zeus a Poseidone, nei vecchi eroi come Ercole o il mitico Sansone, senza trascurare somme figure religiose, ci colpiscono i tanti capelli che caratterizzano la loro forte immagine. Nei secoli scorsi portare i capelli lunghi era un privilegio di re e nobili. Tagliare i capelli corti, in alcune culture del passato, era un segno di sottomissione o di lutto e rispetto per una persona cara venuta a mancare. Capelli, storia, leggenda, simbolismi, si intrecciano continuamente nella nostra vita. Tra le richieste più frequenti fatte a un dermatologo ci sono i consigli sulla salute e bellezza dei capelli, anche secondo la mia esperienza questo problema interessa circa l’80% dei maschi. Purtroppo oggi non esiste ancora la lozione o la pillola magica per far ricrescere sempre e con certezza una folta capigliatura. Quando la causa è legata a patologie interne, eliminando il problema può essere facile trovare la soluzione. Ma nella maggior parte dei casi la causa è genetica, ormonale, costituzionale, per cui ogni tentativo quasi sempre delude le alte aspettative. In questo settore la ricerca è molto attiva. Tra le cure più recenti c’è il Prp (plasma ricco di piastrine), in pratica microiniezioni nel
cuoio capelluto del proprio siero sanguigno, estratto con un semplice prelievo di sangue. Ma non sono sicuri i miglioramenti. Nuove lozioni, ancora con studi in corso, contengono sostanze in grado di migliorare il microcircolo o di agire sul metabolismo cellulare, come ad esempio la glixina, un complesso che sfrutta il glicogeno già presente in grande quantità a livello embrionale durante la formazione dei bulbi piliferi. Una grande speranza è posta sulle cellule staminali e su sostanze in grado di attivarle direttamente in vivo: sicuramente questa sarà la vera svolta.
Intanto, la prima cosa buona da fare è rivolgersi a un bravo medico dermatologo e con lui cercare di capire le cause della calvizie e, soprattutto, ricevere i consigli scientificamente più validi. Attenzione ai cosiddetti tricologi! Ma chi sono i tricologi?Non esiste alcun titolo sanitario di questo tipo legalmente riconosciuto. Per essere in grado di fare una diagnosi e poter curare con serietà e con scientificità il cuoio capelluto bisogna essere laureati in medicina e aver studiato altri cinque anni per diventare specialista dermatologo. La Società internazionale di dermatologia plastica e rigenerativa (ISPLAD) spera che Ministero della Salute, Nas, vigili sanitari, Asl accendano una luce su questo sottobosco, su chi fa diagnosi e terapie senza averne la competenza, una situazione insidiosa e pericolosa non solo per le possibili truffe, ma anche per la salute dei cittadini. Attenzione quindi a chi, proclamandosi tricologo, promette ricrescite con massaggini e lozioni miracolose: forse basterebbe farsi scrivere che, se, dopo le cure miracolose promesse, i capelli non ricrescono, si viene completamente rimborsati!

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