I video dei pc, dei tablet ma anche dei cellulari accelerano l’invecchiamento. Arrivano nuove brutte notizie per chi non riesce a staccarsi dai dispositivi elettronici. Stare a lungo davanti agli schermi che emettono luce blu influisce sulla qualità della pelle del viso, anche se si indossano gli occhiali anti luce blu. È questo in estrema sintesi il risultato di una nuova ricerca dell’Oregon State University, anche se al momento la sperimentazione è stata fatta solo sul modello animale.
Da tempo il mondo scientifico sta indagando sulle conseguenze dell’esposizione alle lunghezze d’onda blu prodotte dai diodi luminosi. Già diversi studi hanno stabilito come danneggino le cellule del cervello e la retina, arrivando addirittura a incidere sulla durata della nostra vita.
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Luce blu e danni alla salute: molti studi se ne sono già occupati
In attesa però di uno studio clinico di lunga portata che verifichi gli effetti nel tempo dell’esposizione alla luce blu è meglio muoversi con cautela. Il primo consiglio resta quello di limitare l’esposizione di questi dispositivi il più possibile l’esposizione a questo tipo di dispositivi in generale, ma soprattutto nelle ore che precedono il sonno. Il problema infatti è che quando sono accesi, questi dispositivi emettono una luce blu, che è la stessa che dice al nostro cervello che dobbiamo svegliarci perché è mattina. Secondo la National Sleep Foundation americana la luce blu rallenta il rilascia di melatonina, l’ormone del sonno, più di qualsiasi altra luce. A volte però è difficile evitare di rispondere a messaggi anche nelle ore serali.
Luce blu: come difendersi
Molti cellulari ormai dispongono del profilo serale, grazie al quale lo schermo cambia e vira verso tonalità più calde, in modo da filtrare la luce blu. Lo stesso accade per alcuni monitor di computer e tablet. Non si riesce però a bloccare tutte le radiazioni. In molti scelgono occhiali da vista capaci di filtrare le radiazioni. Esistono anche pellicole da applicare ai display che hanno la stessa funzione.
«In futuro potrebbero esserci telefoni che regolano automaticamente il display in base alla durata dell’utilizzo percepito dal telefono» ha detto Trevor Nash, autore principale della ricerca. «Questo tipo di telefono potrebbe essere difficile da realizzare, ma probabilmente avrebbe un grande impatto sulla salute».
Il nuovo studio sulla luce blu dei dispositivi elettrici
La ricerca è stata svolta su un tipo particolare di moscerino, la Drosophila melanogaster, che viene spesso utilizzati nelle sperimentazioni grazie a meccanismi cellulari che condivide con altri animali, esseri umani inclusi.
I ricercatori guidati da Jaga Giebultowicz hanno analizzato la risposta di questi insetti a un’esposizione quotidiana di dodici ore alla luce a led blu.
I risultati della ricerca
Il team ha scoperto che questa esposizione alle radiazioni accelera l’invecchiamento cellulare. I moscerini esposti a cicli giornalieri di 12 ore di luce blu e 12 ore di oscurità hanno avuto una vita più breve rispetto ai compagni tenuti nell’oscurità totale o alla luce con le lunghezze d’onda blu filtrate.
In particolare i moscerini avevano danni alle cellule della retina retiniche e ai neuroni cerebrali, con una ridotta capacità di movimento. Tutto ciò avveniva anche quando la luce blu non colpiva gli occhi.
L’importanza della luce naturale
La luce naturale è fondamentale per il ritmo circadiano del corpo, perché stimola la produzione di ormoni e la rigenerazione cellulare. «Ci sono prove che suggeriscono che una maggiore esposizione alla luce artificiale è un fattore di rischio per il sonno e i disturbi circadiani» ha spiegato Giebultowicz. «E con l’uso prevalente dell’illuminazione a led e dei display dei dispositivi, gli esseri umani sono soggetti a quantità crescenti di luce blu».
Il parere degli esperti
«La durata della vita umana è aumentata drammaticamente nel secolo scorso, poiché abbiamo trovato il modo di curare le malattie e allo stesso tempo abbiamo trascorso sempre più tempo con la luce artificiale» ha spiegato Eileen Chow, coautrice dello studio. «Poiché la scienza cerca modi per aiutare le persone a essere più sane e vivere più a lungo, progettare uno spettro di luce più salubre potrebbe essere utile».