La gastroenterite da rotavirus può scatenare la celiachia nei bambini geneticamente predisposti? È la difficile domanda a cui stanno cercando di dare risposta ricercatori e pediatri da qualche tempo.
Lo studio genovese
Un primo importante indizio è arrivato nel 2006 da uno studio dell’ospedale Gaslini di Genova, che dimostrava come negli individui celiaci fossero presenti anticorpi diretti contro un frammento della proteina Vp7 del rotavirus.
Manca il nesso causa-effetto
Questi anticorpi, assenti nei soggetti sani, aumenterebbero la permeabilità della barriera intestinale favorendo il passaggio del glutine e la conseguente risposta infiammatoria. Le evidenze scientifiche, però, non sono abbastanza schiacchianti per stabilire un chiaro nesso di causa-effetto.
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Niente panico
Per questo motivo non ha senso sottoporre al test per la celiaci (scopri qui la guida completa alla patologia) i bimbi che hanno appena avuto la gastroenterite, anche perché i risultati potrebbero risultare temporaneamente falsati, almeno fino a quando non si placa la tempesta immunologica scatenata dal virus. Altrettanto insensato è avere paura della vaccinazione anti-rotavirus, perché nei Paesi in cui è più diffusa non si è registrato un aumento dei casi di celiachia.
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Cos’è la gastroenterite?
La gastroenterite è un’infezione intestinale virale. I sintomi, che a secondo della gravità possono durare da un paio di giorni a più di una settimana, sono quelli classici: diarrea, crampi e dolore addominali, nausea, vomito, febbre lieve e dolori muscolari. Sono i bambini piccoli e gli anziani le persone più a rischio. I primi perché il loro sistema immunitario non è ancora completamente maturo prima dei sei anni, i secondi perché con il passare degli anni le nostre difese tendono a essere meno efficaci.
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