Twitter potrebbe rivelarsi utile per gli afasici, ovvero tutte quelle persone che hanno avuto compromessa la facoltà del linguaggio in seguito a ictus, attacchi ischemici e traumi cerebrali. Ricercatori dell’Università australiana di Newcastle stanno esaminando come il micro blog possa aiutarli a comunicare e riprendere confidenza con le parole, che diventano per loro inafferrabili. Secondo i risultati iniziali della ricerca, i centoquaranta caratteri che si possono ‘cinguettare’, infatti, rappresentano un’unità di misura sufficientemente breve e semplice per essere più facilmente compresa ed espressa da chi ha perso la capacità di utilizzare il linguaggio e che trova particolari difficoltà con discorsi più complessi, fatti di frasi e parole lunghe.
«Spesso, le persone con poca o nessuna capacità di costruire un discorso trovano che gli ascoltatori cercano di completare le frasi al posto loro o di parlare a loro nome», ha detto Bronwyn Hemsley, professore associato presso l’Università e autore principale dello studio. «Twitter – aggiunge – potrebbe livellare il campo di gioco, liberando gli utenti da stereotipi e consentendo l’auto-difesa». Inoltre restituisce loro lapossibilità di parlare in pubblico, visto che la comunicazione in questi casi, in quanto difficile, è in genere a due. La seconda fase dello studio si concentrerà sui vantaggi di formare le persone con disabilità linguistiche all’utilizzo di Twitter nel corso di un periodo di sei mesi. (ANSA).
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25/08/2015