La sindrome dell’ovaio policistico, che colpisce il 5-10% delle donne, è un disturbo endocrino che coinvolge l’apparato riproduttivo della donna. Le cause non sono ancora chiare. Probabilmente l’origine è multifattoriale: oltre a una predisposizione genetica, si ritiene entrino in gioco anche condizioni ambientali. A pagarne le conseguenze, però, non è solo la salute intima femminile ma anche il metabolismo e l’estetica. E anche se non ci sono sintomi particolarmente invalidanti, l’ovaio policistico può essere più o meno grave.
Sindrome dell’ovaio policistico: cos’è, sintomi e cure
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Sintomi dell’ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico può essere più o meno grave. In generale, però, i campanelli di allarme che possono insorgere sono l’irregolarità o l’assenza del ciclo mestruale e la comparsa di peluria eccessiva su viso e corpo (irsutismo). Possono verificarsi anche problemi insoliti di acne, con fastidiosi brufoletti che costellano fronte e zigomi. Ci può essere anche una perdita, anche considerevole, di capelli, come una calvizie di tipo maschile (alopecia androgenetica). Il disturbo, però, può incidere anche sul metabolismo e comportare un aumento inatteso di peso e adipe nella fascia addominale.
Ovaio policistico grave: quali fattori incidono?
Come dicevamo, la sindrome dell’ovaio policistico può essere di entità diverse. In alcune donne è piuttosto grave. Come spiega nella videointervista Gianalfredo Franzoni, ginecologo dell’Humanitas San Pio X di Milano, ciò dipende dalle caratteristiche della donna, come peso, stile di vita, patologie conclamate.
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