Il gusto dei cibi cambia a seconda che li mangiamo in piedi o seduti. E a tavola sono più buoni. Lo ha rilevato uno studio pubblicato su Journal of Consumer Research, che ha dimostrato come la postura assunta in piedi altera la percezione degli alimenti. La “colpa” è del sistema vestibolare, il cosiddetto sesto organo di senso, responsabile di equilibrio, postura e orientamente spaziale. Quando questo sistema interagisce con quello gustativo, può avere un impatto sulla percezione del sapore dei cibi.
Come è stato condotto lo studio
Lo studio ha coinvolto 350 partecipanti. Nella prima parte del test è stato chiesto a ognuno di loro, alcuni seduti alcuni in piedi, di gustare dei crostini e dare un voto sul loro sapore: chi mangiava in piedi ha assegnato un punteggio più basso ai crostini rispetto a chi li gustava stando a tavola. La seconda parte di esperimento ha riguardato invece dei dolci, tipo brownies. I ricercatori li hanno offerti sia ai partecipanti che mangiavano seduti, sia a quelli che stavano in piedi. I primi li hanno definiti “buoni”, ma alla seconda degustazione – quando i ricercatori hanno modificato la ricetta aggiungendo del sale – hanno ribaltato il loro giudizio. I secondi, invece, non sono riusciti a sentire quanto salati fossero diventati i biscotti al secondo assaggio e quindi non ne hanno disprezzato il sapore.
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Non solo il gusto, anche la temperatura
La postura può alterare anche la percezione della temperatura. Quando è stato chiesto ai partecipanti di assaggiare una tazza di caffè o di tè, quelli in piedi non apprezzavano l’intensità della temperatura, come invece facevano quelli seduti. Quelli in piedi tuttavia bevevano meno di quelli seduti e questo suggerisce che lo stress fisico sopprima l’appetito.
Cosa significa tutto ciò?
I ricercatori spiegano che stare in piedi – anche per pochi minuti – può provocare uno stress fisico che inibisce le papille gustative. Inoltre, la forza di gravità a cui è sottoposto il flusso sanguigno fa lavorare più duramente il cuore e questo provoca un’accelerazione del battito cardiaco. Tutto ciò contribuisce ad attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che aumenta la concentrazione di cortisolo circolante. Una reazione a catena che riduce la sensibilità gustativa, impattando così in maniera negativa sul gusto del cibo e delle bevande, ma anche sulla percezione della loro temperatura e delle quantità consumate.
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Mangiare in piedi aiuta a dimagrire
A lungo andare, insomma, mangiare stando in piedi può a aiutare a perdere qualche chilo perché porterebbe a consumare meno cibo (dato che lo percepiamo meno buono e viene alterata la nostra percezione delle quantità). Tuttavia, ricordate sempre che può essere uno stratagemma da utilizzare per qualche tempo, ma non deve diventare l’abitudine. Sedersi a mangiare in pausa pranzo o a cena aiuta a staccare dalla frenesia quotidiana e anche a concentrarsi meglio su ciò che si ha nel piatto. Il modo migliore per perdere peso, dopotutto, è avere un’alimentazione sana ed equilibrata, bere molto e fare costante attività fisica.
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