Che lo sport sia un vero toccasana per l’organismo è ormai consolidato da tempo, tanto che la comunità scientifica si schiera sempre in prima linea per ribadire l’importanza di praticare una o più discipline. L’attività fisica, infatti, svolge un ruolo fondamentale nelle diverse fasi evolutive della persona, cioè l’infanzia, l’età adulta e la senilità. «Per i bambini e i ragazzi è imprescindibile perché il loro apparato muscolo-scheletrico deve svilupparsi e crescere in armonia, mentre per gli adulti i benefici non sono solo osteo-articolari: lo sport, infatti, aumenta le endorfine, accresce lo stato di benessere e migliora tutti gli altri sistemi. Nella terza età, invece, il movimento è indispensabile per prevenire osteoporosi e sarcopenia, a causa delle quali si verifica una riduzione della qualità del tessuto muscolare e osseo» conferma Francesco Falez, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).
Ogni età ha il suo sport
Alla luce delle diverse esigenze (fisiche ma non solo), quali sono gli sport più indicati per bambini, adulti e anziani? «La persona in fase di crescita deve sviluppare il proprio coordinamento motorio e deve “formarsi” in maniera armonica: per questo sono particolarmente adatti il tennis, il basket, il volley, il calcio, la ginnastica artistica e la corsa» dice Falez. «Nell’età adulta, invece, l’interesse è teso a potenziare la muscolatura, quindi vanno bene il nuoto, il running, il ciclismo. Infine, durante l’anzianità l’attività fisica è fondamentale per il mantenimento della capacità muscolare, il miglioramento dell’equilibrio, la prevenzione delle patologie degenerative: via libera alla ginnastica dolce, al tai chi, alla camminata, al pilates e al ballo» continua l’ortopedico.
Quanta attività fisica praticare
Ma indicativamente quanto tempo bisognerebbe dedicare all’attività sportiva per trarne davvero beneficio senza nuocere al corpo? «Gli anziani possono fare sport due volte a settimana, per un tempo variabile: possono, ad esempio, alternare una lezione di un’ora di ballo a una di un’ora di pilates e così via» suggerisce il Presidente della SIOT. «Gli adulti, che sono in grado di sopportare le diverse sollecitazioni di un allenamento, possono ritagliarsi due o tre spazi a settimana mentre i più piccoli, che non devono essere “caricati” troppo perché sono ancora in fase di crescita, devono limitarsi a un paio di giorni a settimana» conclude Falez.
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