Non si conoscono ancora esattamente le cause che scatenano lo sviluppo di cellule tumorali nel fegato, ma ci sono diversi fattori di rischio. I principali sono:
- Cirrosi,
- obesità,
- fumo,
- aflatossine, micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova soprattutto in zone con clima caldo e umido,
- infezioni croniche.
Quali sono i sintomi?
Come spesso avviene per le malattie che colpiscono il fegato, i sintomi sono silenziosi o generici, soprattutto nelle fasi iniziali. Solo quando il tumore si diffonde appaiono diversi sintomi, che sono comunque simili a molte altre patologie. I più comuni sono:
- dolore alla parte superiore dell’addome, che si può irradiare anche alla schiena e alle spalle,
- l’ingrossamento del ventre,
- la perdita di peso e di appetito,
- la nausea e il vomito,
- la stanchezza,
- l’ittero, cioè il colore giallo della pelle,
- la colorazione scura delle urine, la febbre.
Proprio perché è una malattia silenziosa, la sopravvivenza generale a cinque anni dalla diagnosi è molto bassa e si aggira attorno al 5 per cento. Questo lo si deve al fatto che spesso il cancro viene scoperto quando si è già diffuso.
Esami del sangue: la guida completa
Si può prevenire?
Più che di prevenzione si può parlare di possibilità di abbassare il rischio di sviluppare il tumore al fegato. Il primo modo è quello di non ammalarsi di epatiti. Per l’epatite B ci si può vaccinare. Se si è colpiti dall’epatite B o C si raccomanda di sottoporsi costantemente a esami diagnostici. Naturalmente evitare l’abuso di alcolici e cercare di non seguire comportamenti e stili di vita scorretti, come fumare, non fare attività fisica ed essere in sovrappeso.
In questo articolo
Leggi anche…
None found