Agli italiani manca la vitamina D. È questa la conclusione alla quale sono arrivati l’Osservatorio nutrizionale Grana Padano e l’Associazione Brain and Malnutrition Onlus, che su questo tema hanno condotto uno studio. Gli specialisti hanno coinvolto 450 individui over 60 e ne hanno studiato le abitudini alimentari, l’esposizione al sole e i livelli di questa sostanza nel sangue. Dai dati raccolti è emerso che la concentrazione ematica media di vitamina D è di 17,8 ng/ml, che è del tutto insufficiente per garantire il fabbisogno di molte funzioni dell’organismo visto che il valore minimo è di 30 ng/ml. «Questi risultati confermano che i livelli di questo micronutriente sono molto bassi nella popolazione generale» spiega il medico dietologo Michela Barichella, «e questo è particolarmente allarmante perché questa condizione aumenta il rischio di osteoporosi e fratture ossee, soprattutto nelle donne, oltre che eventi cardiovascolari». Alla luce di questi dati, rimane fondamentale diffondere i consigli per garantirsi i livelli sufficienti di vitamina D nel sangue.
Concediti un po’ di sole (sempre)
Poiché chi sta di più al sole ha una concentrazione di vitamina D nel sangue più elevata, bisogna cercare di esporsi alla luce solare (non filtrata da vetri), anche solo camminando o correndo all’aperto. L’ideale sarebbe farlo quando i raggi ultravioletti sono più attivi, cioè dalle 11 alle 15, per 10-15 minuti in estate e 20-30 minuti in inverno.
Tre porzioni di pesce
Nella nostra dieta non può mancare il pesce, meglio ancora se consumato tre volte a settimana. Quelli che contengono più vitamina D sono l’aringa, il tonno, il pesce spada, le alici, il suro (o sugarello), la trota e il coregone. Anche le noci (20 grammi al giorno) sono una valida fonte.
Via libera ai latticini
Per fare incetta di vitamina D si può consumare due porzioni di latticini al giorno, come latte o yogurt, a colazione o a merenda e aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato sui primi piatti.
Le uova non sono nemiche, anzi!
Contrariamente a quanto si possa immaginare, le uova possono essere preziosi alleati per la salute. Per assumere maggiori quantità di vitamina D, infatti, si possono consumare due-quattro uova a settimana, sode o cotte in padella antiaderente (anche strapazzate o in frittata).
Chiedi consiglio al medico
Se i livelli di vitamina D nel sangue sono troppo bassi, si può chiedere un consulto al proprio medico di famiglia, il quale può provvedere alla corretta integrazione, soprattutto se non si ha un’esposizione al sole costante.
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