Annalisa si sveglia alle 4. Sembra il titolo di un film, sulla falsariga di Miriam si sveglia a mezzanotte con Catherine Deneuve e David Bowie, ma io non sono una vampira: semplicemente a quell’ora non ho più sonno. Del resto ho sempre dormito poco, già quando frequentavo l’università mi svegliavo tra le 5.30 e le 6 per studiare, perché al mattino la mia memoria riesce ad «assorbire» con estrema facilità tutto quello che leggo. Solo che ormai da qualche anno le lancette della mia, chiamiamola così, sveglia biologica si sono spostate ulteriormente indietro. Spesso e volentieri alle 4, appunto. E poi non riesco più ad addormentarmi.
Anche mio padre è mattiniero
All’inizio, a restare distesa con gli occhi sbarrati mi coglieva l’ansia. E si sa, più quest’ultima ti prende e meno dormi. Anche perché in quei momenti arrivano ad affollare la testa i pensieri più terribili, tutte le problematiche si presentano a bussare alle porte della nostra mente. Del resto viviamo in un’epoca che ci vede tutti un po’ stressati. Tra crisi economica e timori per il posto di lavoro, la vita quotidiana è sempre più complicata. E non crediate che il mondo della televisione e il giornalismo in generale siano tranquille isole di felicità, anzi. Se a questo aggiungete il fatto che io ho per natura bisogno di poco sonno (non so se sia una caratteristica ereditaria, ma anche mio padre è da sempre mattiniero), il gioco è fatto. E l’insonnia è servita.
Non posso dare la colpa all’alimentazione
Non posso neppure dare colpa all’alimentazione. Innanzitutto non mangio mai a tarda ora per evitare di coricarmi a digestione in corso. Anche quando sono impegnata con un programma serale, come in questo periodo con Povera Patria su Rai 2, dopo una merenda magari a base di frutta, ceno sempre o prima o durante la stessa trasmissione, a volte anche solo ricorrendo a una barretta (non sarà ottimale, ma è sempre meglio di niente). In genere, però, il mio pasto serale è leggero, con cibi ricchi di proteine e carboidrati, evitando accuratamente i fritti e i condimenti pesanti. Ultimamente il mio peccato di gola è un pezzettino di cioccolata prima di alzarmi da tavola, mentre ogni tanto, soprattutto se sono al ristorante o con amici, mi concedo un bicchierino di vino, un Chianti da buona senese. Ma, sinceramente, non penso siano queste minime debolezze a causare la sveglia anticipata.
Leggo e lavoro a letto
Essendo, comunque, una persona assai attiva e che non ama perdere il proprio tempo, mi sono organizzata: sul mio comodino sono ormai una presenza fissa libri, computer e telefonino. Sì, ho fatto di necessità virtù e se non riesco più a riprendere sonno tanto vale sfruttare al meglio quel paio di orette che mancano prima di alzarmi. Insomma, leggo e lavoro a letto. Per non disturbare mio marito Mario, che per fortuna ha il sonno pesante, accendo una lucina per leggere sotto le coperte. Confesso che amo le prime ore della giornata e il silenzio di cui sono circonfuse: sono perfette per concentrarsi sulle proprie occupazioni senza che ci sia qualcuno o qualcosa a distrarti.
A volte mi sento stanca e nervosa
Non ho, infatti, mai preso sonniferi e farmaci vari, ma solo qualche rimedio naturale che peraltro, al pari della tisana che bevo prima di mettermi a letto, non sortisce alcun effetto. Gli amici da tempo mi consigliano di rivolgermi a uno specialista, ma per ora non ho ascoltato il loro suggerimento. Questo perché dormire poche ore non mi causa particolari problemi. Certo, se la giornata è impegnativa, può succedere che verso sera io dia qualche cenno di nervosismo e, quando l’insonnia mi è fedele compagna per alcuni giorni di fila, sento la stanchezza, ma, se possibile, cerco di recuperare andando a dormire anche tra le 21.30 e le 22 (e, comunque, lavoro permettendo, entro le 23 sono sempre a letto).
La «cura Ercole» funziona
Da qualche tempo, poi, ho scoperto un rimedio che ha una sua efficacia: è la «cura Ercole». Ercole è il cane, un flat-coated retriever nero, che da un paio di anni ha aumentato il numero dei componenti della mia famiglia. Quando mi sveglio ho preso l’abitudine di aprirgli la porta della camera e lasciare che salga sul letto, nonostante non sia proprio una taglia mini… Fargli le coccole mi rilassa, quasi fosse una sorta di pet therapy, e – incredibile ma vero – mi è anche capitato di riuscire a riaddormentarmi. Pensare che una volta sarei inorridita al pensiero di avere un animale in stanza: «Non è igienico!». Ora abbiamo una coperta sua che distendo su letto prima che lui si accucci sopra e al mattino pulisco pelo per pelo con tutto il set delle mie spazzole. Ma forse ho finalmente trovato un antidoto contro l’insonnia.
Annalisa Bruchi (testimonianza raccolta da Marco Ronchetto)
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