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Per la prima volta nato bimbo da utero donato da donna morta

L'eccezionale intervento è stato fatto a San Paolo in Brasile. I risultati aprono la strada alla donazione dell'utero dopo la morte

Per la prima volta è nato un bambino da una donna con un utero trapiantato da una donatrice morta. La notizia arriva dal Brasile, dall’Ospedale das Clínicas at the University of São Paulo School of Medicine. Almeno una dozzina di bambini in Svezia, negli Stati Uniti e in Serbia sono nati da donne con un utero trapiantata, ma da una parente viva.

La sterilità uterina assoluta colpisce il 5% delle donne 

I risultati di questo studio forniscono la prova provata che una nuova opzione per la sterilità uterina assoluta, che colpisce meno del 5% delle donne in tutto il mondo.

Gruppo San Donato

L’équipe brasiliana ha seguito i protocolli messi a punto dal dottor Mats Brännström e dal suo team dell’Università di Göteborg in Svezia.

La vicenda 

La persona che ha ricevuto l’utero ne era nata senza e al momento del trapianto, nel settembre del 2016, aveva 32 anni. La sua diagnosi era quella della sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser, una condizione genetica che colpisce una donna ogni 4.500. Causa l’assenza o lo sviluppo incompleto della vagina e dell’utero, anche se i genitali esternamente sembrano normali e le ovaie funzionano. Prima di ricevere il trapianto la donna si è sottoposta alla fecondazione in vitro, per poi congelare gli embrioni, in attesa del trapianto.

La donatrice era una donna di 45 anni che è morta per un ictus. Aveva avuto tre figlie. L’operazione è durata oltre 10 ore.

La bimba è nata un anno fa

Cinque mesi dopo il trapianto, la ricevente non ha mostrato segni di rigetto e per la prima volta nella sua vita ha avuto le mestruazioni. Dopo sette mesi i medici le hanno impiantato un singolo uovo fecondato. Dopo 10 giorni la gravidanza è stata confermata. Alla fine il 15 dicembre del 2017 è nata una bimba di 2,7 chili

Perché è un trapianto rivoluzionario

L’utero trapiantato è rimasto senza ossigeno per 8 ore. Il nuovo studio prova in questa modo che può rimanere attivo. Questo caso apre alla possibilità alla donazione degli organi da donatrici morte.

Fonte: The Lancet 

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