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Isabella Ferrari: «Sono rinata in acqua»

«La piscina è stata la sede della mia riabilitazione dopo una malattia rara alle gambe. Sono una cacciatrice di terme e non recito né dormo se prima non ho fatto la doccia»

È l’acqua il mio elemento naturale. Da sempre. Immersa nell’acqua mi rilasso, recupero le energie e la creatività, perché l’acqua, molto semplicemente, lava. Tutto. E nell’acqua sono rinata. È successo alcuni anni fa, quando una mattina mi sono svegliata e non sentivo più le gambe. Una malattia rara che, come ho ricordato in un’intervista, mi ha obbligato a scendere dai tacchi. Non ho mai voluto rivelarne il nome e non lo farò neanche ora, per evitare che, poi, la gente vada a cercare informazioni su internet. Come ho fatto io, creandomi inutili angosce, perché sul web di preferenza circolano notizie allarmanti. Un’esperienza da non ripetere, ogni problema di salute deve passare dal medico e non dalla Rete.

Non rinuncio alle terme

Detto questo, ovviamente l’acqua non è la terapia che mi ha portato alla guarigione, ma è stata la «sede» della mia riabilitazione. Mi immergevo alla temperatura costante di 33 gradi, in maniera tale che il mio corpo non subisse shock termici né nel senso del troppo caldo né in quello del troppo freddo. Sì, l’acqua è stata l’ambiente ideale nel quale ricominciare: il corpo diventa più leggero, non c’è il rischio di farsi male. Mi è sempre parso che, al suo interno, passi qualsiasi problema o disturbo. Del resto la vita nasce nell’acqua e il nostro stesso corpo è per la maggior parte costituito di acqua. Certamente al primo posto viene il mare. Poi, a estate terminata, scatta la ricerca delle terme. Le italiane, a partire da quelle intorno a Roma, le conosco praticamente tutte e ora sono passata alle austriache, a iniziare da Bad Gastein con le sue terapie al radon. Quando sono in tournée teatrale o sto girando film cerco sempre, nei limiti del possibile, alberghi che abbiano complessi termali al loro interno o nelle vicinanze (penso, per esempio, a Montecatini Terme, in Toscana). Adoro il bagno turco – da non confondere con la sauna, un trattamento diverso – ed è anche benvenuta la possibilità di praticare la mia ginnastica preferita, chiaramente l’aquagym.

Gruppo San Donato

Un rapporto a tutto tondo

Ma il mio rapporto con l’oro trasparente è veramente a 360 gradi. Non salgo sul palco a teatro se prima non ho fatto una doccia e non vado a dormire, dopo l’esibizione, se non ne faccio un’altra. Tra l’altro, a livello di detersione, utilizzo il sapone solo se super naturale, ma per me l’ideale resta ungermi di olio di mandorle prima di mettermi sotto al getto d’acqua. Una consuetudine che ho seguito anche durante le mie due gravidanze. Anche tra le creme scelgo sempre le più semplici, meno sofisticate, soffrendo di allergie a vari prodotti e profumi. A livello nutrizionale, poi, non passa mattinata che io non beva, prima di pranzo, almeno un litro d’acqua calda, senza l’aggiunta di altri ingredienti. Migliora il metabolismo, disintossica il corpo, mi dà la sensazione che sciolga i grassi… A tavola, invece, deve essere rigorosamente a temperatura ambiente, mai fredda e sempre naturale, non frizzante. Si sposa molto bene con un buon calice di vino rosso. Confesso che anche adesso, mentre sto finendo questo articolo per OK prima di uscire per una camminata, sto sorseggiando il mio bicchiere d’acqua.

No diete e lo sport deve divertire

A proposito di alimentazione, non sono una tipa fissata con le diete. Non ne ho mai seguita una specifica, mi affido al mio istinto per cercare di mangiare bene. Al mattino fiocchi d’avena cotti nel latte d’avena (sono intollerante ai latticini) con, acqua calda a parte, tè verde, fette biscottate e marmellata, caffè. A pranzo riso integrale o spaghetti di kamut o grano saraceno, carne (rossa solo una volta alla settimana), pesce (due o tre volte) o uova (una) e verdure. La sera verdure lesse e minestroni con orzo, lenticchie o ceci, se lungo la giornata è mancata la base proteica. Mi piace, poi, cucinare dolci ai miei figli, ricette semplici come i ciambelloni, cotti con l’olio e senza burro. All’attività fisica, infine, va detto che non dedico molto tempo durante la settimana, in quanto – lo confesso – sono pigra. Aquagym a parte, posso aggiungere che non amo la palestra e gli esercizi troppo «violenti», con attrezzature pesanti. Voglio divertirmi, quindi preferisco lavorare a corpo libero, con il pilates e alcune forme di yoga a cui aggiungo sedute di fisioterapia (allungamenti, ginnastica posturale). Inoltre adoro camminare alla scoperta delle città in cui soggiorno: tutte le attività a cielo aperto trasferiscono in noi un’energia universale.

Isabella Ferrari (testimonianza raccolta da Marco Ronchetto per OK Salute e Benessere)

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