Domenica 31 Marzo alle ore 2:00 scatterà il momento dell’ora legale: dovremo spostare in avanti le lancette degli orologi di un’ora, passando direttamente alle 3:00. Abolizione dell’ora solare sì o no?
Dallo scorso anno si parla di mettere la parola fine al cambio dell’orario, dopo che la Commissione europea aveva proposto di abolire il passaggio tra ora legale e solare in tutta l’Unione. Il “governo” Ue aveva promosso una consultazione popolare, che coinvolse 4,6 milioni partecipanti, di cui 3,5 milioni tedeschi, promotori dell’iniziativa. Ebbene l’84% si disse favorevole all’abolizione.
Ora la palla è passata al Parlamento di Strasburgo: la Commissione Trasporti ha deciso che entro l’aprile dell’anno prossimo ciascun Stato membro dovrà scegliere se adottare in modo permanente l’ora solare o quella legale, senza la possibilità di cambiare in futuro. Nel 2021 quindi non ci sarà più il cambio dell’orario. Manca però ancora la parola definitiva del Parlamento, visto che per ora si è espressa solo la Commissione Trasporti.
Il tema è molto sentito. Il motivo? Secondo uno studio del Parlamento polacco, ad esempio, il cambio di orario danneggia l’economia. Soprattutto farebbe male alle persone. Lo spostamento delle lancette due volte l’anno, infatti, disturba il sonno, provoca squilibri nel corpo e genera sbalzi di umore. Il doppio orario è stato pensato per dare più luce ai paesi del Sud, ma può essere fastidioso al Nord dove – secondo i sostenitori dell’abolizione dello status quo – finisce per alterare i ritmi circadiani.
«In realtà si tratta di un mini jet lag, quindi c’è un po’ di scombussolamento ma non è poi così esagerato perché in fondo si tratta soltanto di un’ora» sottolinea Luigi Ferini Strambi, Direttore del Centro per i Disturbi del Sonno dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano e Presidente della World Association of Sleep Medicine (WASM). Tuttavia, alcune persone, soprattutto i più piccoli, soffrono davvero di questo piccolo cambiamento. Di seguito i disturbi più comuni.
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Si fa fatica a dormire
Può capitare che si faccia fatica a prendere sonno e che ci si svegli più volte durante la notte: come ha evidenziato uno studio pubblicato su Neuroscience Letters, infatti, il cambio dell’ora influisce sul ritmo circadiano, cioè l’orologio biologico che regola alcuni processi fisiologici sulla base di fattori esterni (come luce e temperatura).
Dopo aver spostato le lancette dell’orologio, il sole sorge e tramonta prima o dopo a seconda che sia autunno o primavera. Ciò fa sì che il ritmo circadiano si inceppi e non capisca quando siano necessari il riposo e la veglia. Questa alterazione, inoltre, si ripercuote sulla produzione di melatonina, che è una sostanza che viene sintetizzata dall’organismo durante le ore di buio e che contribuisce a farci dormire meglio. Il risultato? Il sonno è disturbato e durante l’arco della giornata si avverte un senso di stanchezza generale. Vuoi dormire bene? Ecco il menu che favorisce il sonno
Abolizione dell’ora solare: minore concentrazione
Meno sonno significa anche meno concentrazione. Secondo uno studio del 2012, pubblicato sul Journal of Applied Psychology, il cambio dell’ora avrebbe un impatto negativo anche sulla giornata lavorativa del lunedì successivo.
Reduci dallo spostamento delle lancette, si torna in ufficio con tanto sonno e poca voglia di lavorare, tanto che aumenta in modo considerevole il cosiddetto “cyber-ozio”, cioè la tendenza a navigare sui social e sui siti di intrattenimento. Stando alla ricerca, condotta da un team di studiosi americani e di Singapore analizzando i dati sulle ricerche forniti da Google, è emerso che gli americani fanno il 3% in più di “clic” sui siti estranei ad attività lavorative (come Facebook, YouTube) rispetto ad altri lunedì del mese. Ecco i cibi che aumentano la concentrazione.
Abolizione dell’ora solare: i bambini e gli anziani i più sensibili
«Esistono categorie di persone più sensibili a questo tipo di cambiamento» avverte Ferini Strambi. «Si tratta dei bambini e degli anziani, che sono maggiormente legati ai “marcatempo”, cioè gli appuntamenti quotidiani che segnano la giornata, come i pasti e il sonno». I piccoli abituati ad andare a dormire “tardi”, indicativamente dopo le 22, ne sono ancora più influenzati e manifestano alcuni disturbi.
Con il cambio dell’ora «il bambino può essere irritabile, nervoso, iperattivo e può avere problemi di attenzione e di concentrazione» spiega Adima Lamborghini, pediatra della Asl di Teramo e componente del Comitato Scientifico della Federazione Italiana Medici Pediatri. «Mamme e papà devono sapere che solitamente questi disturbi non vengono percepiti il giorno seguente al cambio dell’ora, ma quello successivo. Lunedì, quando riprenderanno la scuola e le attività extra scolastiche, i piccoli saranno più stanchi e stressati» spiega la dottoressa.
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