Quando si vomita, ad esempio a causa di un’intossicazione alimentare o di un virus, l’esperienza è spiacevole per la maggior parte delle persone ma, una volta passato l’episodio, generalmente si riesce a dimenticarlo rapidamente. Tuttavia, in alcuni individui la semplice idea di farlo può scatenare una paura intensa e debilitante. Ecco cosa c’è da sapere sull’emetofobia, quali sono i sintomi e come superarla.
In questo articolo
Cos’è l’emetofobia?
L’emetofobia è la paura dell’atto o della possibilità di vomitare, che riguarda sia se stessi che gli altri, e fa parte delle fobie specifiche. Il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) definisce la fobia specifica come una paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici. Sebbene l’emetofobia si manifesti frequentemente durante l’infanzia o l’adolescenza, può iniziare anche in età adulta, ad esempio a seguito di un’esperienza personale traumatica associata al vomito. Questa fobia può essere scatenata non solo da situazioni concrete ma anche dal solo pensiero dell’atto stesso. Spesso è associata ad altri disturbi, come l’agorafobia o l’ansia sociale.
Sintomi dell’emetofobia
L’emetofobia può manifestarsi attraverso diversi sintomi che possono includere:
- tachicardia;
- aumento della sudorazione;
- nausea;
- vertigini;
- tensione muscolare.
Se soffri di emetofobia potresti mettere in atto alcuni comportamenti, i quali possono comprendere:
- provare panico intenso alla sola idea di vomitare o di vedere qualcun altro vomitare;
- avere ansia anticipatoria quando si teme che possa verificarsi una situazione scatenante;
- evitare situazioni che potrebbero portare al vomito (ad esempio, mangiare fuori casa, viaggiare, recarsi in luoghi affollati, consumare determinati cibi o bevande);
- controllare spesso di avere un bagno vicino;
- abusare di antiacidi ed evitare di assumere farmaci che possano provocare nausea o vomito;
- prestare eccessiva attenzione alla qualità e alla freschezza del cibo;
- evitare persone malate o luoghi considerati “a rischio”;
- controllare compulsivamente la propria salute o quella degli altri;
- rinunciare a una gravidanza per via della possibile comparsa delle nausee.
Impatto sulla vita quotidiana
L’emetofobia può influenzare negativamente la vita di chi ne soffre, limitandone le attività quotidiane, con effetti che variano in base alla gravità del disturbo. L’evitamento delle situazioni che si ritengono pericolose, con il tempo, può alimentare e intensificare la paura, senza effettivamente prevenire il vomito, e portare a rinunciare a esperienze che altrimenti potrebbero risultare piacevoli. Inoltre, la continua preoccupazione per il vomito e lo stress associato non solo danneggiano la salute mentale, ma possono anche generare sintomi fisici, come la nausea, creando un circolo vizioso che peggiora la sensazione di malessere.
Come superare questa fobia
Superare l’emetofobia è possibile ma per riuscirci può essere necessario un approccio graduale e l’assistenza di un professionista della salute mentale. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è una delle terapie più efficaci per trattare le fobie specifiche. Aiuta a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti negativi legati alla fobia, insegnando al paziente come affrontarla. In alcuni casi possono essere prescritti anche dei farmaci per trattare i sintomi legati all’ansia.