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La polimiosite in Tutto può succedere
La fiction Tutto può succedere, andata in onda su Rai1, ha acceso i riflettori sulla polimiosite, un patologia rara che colpisce proprio una delle amate protagoniste, Cristina, interpretata dall’attrice Camilla Filippi. Non capita spesso che una serie italiana tratti in prima serata il tema della malattia (in questo caso anche semisconosciuta), quindi agli sceneggiatori va il merito di aver posto l’attenzione su un delicato aspetto relativo alla salute. In tutto ciò, i telespettatori, che seguono questa fiction di successo ormai da tre anni, si sono incuriositi e vogliono saperne di più. Ecco allora quali sono i sintomi, le cause e le possibili cure di questa patologia.
Cos’è la polimiosite
La polimiosite è una patologia sistemica autoimmune, caratterizzata da un processo infiammatorio a carico della muscolatura. Viene considerata rara perché la sua incidenza è di circa 4 casi ogni 100.000 abitanti.
Chi può colpire
Questa patologia colpisce più frequentemente il sesso femminile (il rapporto donne – uomini è di 3 a 1) e può insorgere soprattutto in età giovanile (tra i 5 e i 15 anni) o negli adulti (tra i 40 e i 60 anni).
Quali sono le cause
Attualmente le cause di questa malattia sono sconosciute ma si sospetta che alla base ci siano fattori genetici o infezioni virali e batteriche.
I sintomi
Come è stato raccontato anche nella fiction Rai, la polimiosite si manifesta con una fortissima debolezza muscolare, spesso non accompagnata da dolore, che limita i gesti quotidiani e può compromettere la qualità della vita. L’affaticamento è tale da non riuscire più a camminare, fare le scale, pettinarsi o vestirsi. In alcuni casi la malattia coinvolge anche i polmoni, portando a una fibrosi dell’organo, e il cuore, alterandone il ritmo e favorendo l’insufficienza cardiaca: questi, però, sono problemi meno frequenti.
Come si fa la diagnosi
La diagnosi è lunga e complessa perché la sintomatologia è comune ad altre patologie. Tuttavia per scoprire la polimiosite sono necessari una visita medica accurata, gli esami di laboratorio (con misurazione dei livelli di alcuni enzimi muscolari), un’elettromiografia degli arti superiori e inferiori, che può mostrare la sofferenza dei muscoli dovuta all’infiammazione in corso, e una biopsia muscolare.
Come si cura
Attualmente non esiste un trattamento risolutivo della polimiosite ma si può intervenire per migliorare la funzionalità muscolare. I farmaci maggiormente utilizzati sono i corticosteroidi, come il betametasone, che agiscono sul processo infiammatorio, e gli immunosoppressori, che inibiscono la risposta immunitaria. Ai medicinali bisogna associare anche la fisioterapia.
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