Il trapianto di microbiota fecale (chiamato anche con la sigla FMT, dall’inglese fecal microbiota transplantation) è una tecnica innovativa che utilizza i microrganismi presenti nelle feci di un donatore sano per ripristinare l’equilibrio della flora intestinale di un paziente.
Questa procedura, sebbene possa sembrare insolita, ha dimostrato di essere un trattamento efficace contro le infezioni resistenti agli antibiotici e le malattie gastrointestinali croniche. In futuro, potrebbe addirittura rivoluzionare la cura di condizioni come il diabete, l’autismo e alcuni tipi di tumori.
In questo articolo
Perché il microbiota intestinale è fondamentale per la salute?
Il microbiota intestinale è una comunità complessa di batteri, funghi e protozoi che vive nel nostro intestino. Questo ecosistema è considerato un vero e proprio organo invisibile e svolge funzioni vitali:
- Ostacola la crescita di patogeni nocivi.
- Produce vitamine essenziali per il corpo.
- Rafforza il sistema immunitario.
- Regola la motilità intestinale e protegge il colon.
Il professor Flavio Caprioli, responsabile del Centro Trapianto di Microbiota Fecale al Policlinico di Milano, sottolinea come negli ultimi dieci anni la scienza abbia fatto passi da gigante nella comprensione di questo organo invisibile.
Un’arma contro le infezioni resistenti agli antibiotici
In Italia, il trapianto di microbiota fecale è autorizzato principalmente per il trattamento delle infezioni da Clostridioides difficile (CDI), un batterio resistente alla maggior parte degli antibiotici che causa diarrea e colite, soprattutto negli anziani.
La procedura prevede:
- Raccolta delle feci da un donatore sano.
- Lavorazione in laboratorio, trasformandole in un liquido sterile.
- Trasfusione nel paziente attraverso colonscopia, clistere o sondino nasale.
Studi clinici dimostrano che l’FMT ha successo nel 90% dei casi, portando alla remissione completa dell’infezione.
Donatori di microbiota: il progetto del Policlinico di Milano
Uno dei principali ostacoli all’uso diffuso del trapianto di microbiota è la mancanza di donatori. Per risolvere questo problema, il Policlinico di Milano ha avviato un programma che coinvolge i donatori di sangue abituali dell’ospedale.
Questi donatori, accuratamente selezionati e sottoposti a rigorosi test biologici e microbiologici, forniscono un contributo essenziale per garantire la sicurezza e l’efficacia della procedura.
Trapianto fecale e nuove frontiere della medicina
Il successo del trapianto di microbiota nel trattamento delle infezioni ha spinto i ricercatori a esplorare altre applicazioni terapeutiche, tra cui:
- Colite ulcerosa: Studi recenti, come quello pubblicato su Microorganisms, evidenziano che l’FMT può favorire la remissione della malattia, anche nei pazienti resistenti ad altre terapie.
- Oncologia: Quando l’FMT viene eseguito prima dell’immunoterapia, può migliorare l’efficacia dei trattamenti per tumori come melanoma, cancro al rene e al polmone.
- Malattie neurologiche e metaboliche: Sebbene i risultati siano ancora preliminari, ricerche suggeriscono che il trapianto potrebbe influire positivamente su autismo, Parkinson, depressione e diabete di tipo 2.
Come diventare donatori di microbiota fecale
Chiunque desideri diventare donatore può rivolgersi a centri specializzati, tra cui:
- Policlinico di Milano.
- Ospedale Sant’Orsola di Bologna.
- Policlinico Gemelli di Roma.
- Azienda Ospedale-Università di Padova.
- Ospedale Careggi di Firenze.
I donatori devono superare test rigorosi per garantire l’assenza di malattie e, in caso di idoneità, possono donare entro 30 giorni. Le feci raccolte vengono conservate in biobanche e possono essere utilizzate fino a un anno.
Conclusioni
Il trapianto di microbiota fecale rappresenta una delle innovazioni più promettenti della medicina moderna. Non solo offre una cura efficace contro infezioni difficili da trattare, ma apre la strada a nuove terapie per malattie croniche e condizioni complesse.
Grazie a centri come il Policlinico di Milano e alla crescente disponibilità di donatori, il futuro della medicina personalizzata basata sul microbiota è sempre più vicino.
Testo di Federica Sciacca