Salute

Incubi notturni: quando preoccuparsi?

Qual è il legame con la salute mentale e alcune gravi malattie quando si soffre del disturbo da incubo?

Quando preoccuparsi per gli incubi? Gli incubi rappresentano un’esperienza comune, che può però diventare un segnale di disagio psicologico o di condizioni di salute più gravi quando si manifestano con frequenza. Approfondiamo il legame tra incubi, disturbi mentali, e patologie, esplorando anche i casi in cui non devono destare preoccupazione.

Cosa sono gli incubi e perché li ricordiamo

Gli incubi sono sogni caratterizzati da contenuti fortemente negativi e angoscianti. A differenza dei comuni brutti sogni, gli incubi generano paura profonda e possono causare risvegli improvvisi. “Ricordiamo più facilmente i sogni della fase REM, quando il cervello è molto attivo e le immagini sono vivide”, spiega la professoressa Miranda Occhionero dell’Università di Bologna. Durante il sonno, il cervello elabora emozioni e ricordi: questa attività può riflettere le esperienze diurne, soprattutto in situazioni di stress, ansia o traumi.

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Gli incubi come sintomo di patologie mentali

Quando gli incubi si ripetono frequentemente, possono essere il campanello d’allarme di condizioni come:

Il legame è particolarmente evidente nei pazienti con PTSD, che rivivono eventi traumatici sia durante il giorno (tramite flashback) sia durante la notte con incubi ricorrenti. “In questi casi, il trattamento del disturbo mentale spesso allevia anche gli incubi”, aggiunge Occhionero.

Il disturbo da incubi: una condizione specifica

Il disturbo da incubi colpisce il 2-5% della popolazione ed è caratterizzato da sogni spaventosi che causano risvegli frequenti, ansia e insonnia. Nei casi più gravi, può portare a conseguenze sulla salute mentale, come la paura di addormentarsi o l’insorgenza di sintomi depressivi.

Incubi e malattie neurologiche: un possibile segnale precoce

Gli incubi frequenti possono essere associati a malattie neurodegenerative, come:

Uno studio pubblicato su eClinicalMedicine ha rivelato che le persone con incubi persistenti hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza negli anni successivi. “Nel Parkinson, gli incubi possono derivare da anomalie della proteina alfa-sinucleina, coinvolta nello sviluppo della malattia”, spiega Giuseppe Plazzi, esperto di disturbi del sonno.

Il legame tra incubi e altre patologie

Alcuni studi recenti suggeriscono che gli incubi potrebbero anticipare:

  • Malattie autoimmuni, come il lupus (il 61% dei pazienti ha riportato incubi prima della diagnosi).
  • Malattie cardiovascolari, in particolare tra i veterani di guerra.

Un lato positivo degli incubi

Non tutti gli incubi devono preoccuparci. Secondo uno studio pubblicato su Human Brain Mapping, provare paura durante i sogni può allenarci ad affrontare meglio eventi stressanti della vita reale.

Incubi nei bambini: quando non preoccuparsi

Nei bambini, gli incubi sono spesso normali e legati all’immaturità del sistema nervoso. “Non occorrono interventi particolari”, rassicura Occhionero. È importante però stabilire routine rassicuranti, come leggere una favola della buonanotte e limitare l’uso di schermi prima di dormire.

Quando rivolgersi a un esperto

Se gli incubi diventano frequenti e influenzano negativamente la qualità della vita, consultare uno specialista è fondamentale. Tra i trattamenti più utilizzati:

  • Terapia cognitivo-comportamentale, per rielaborare gli incubi e ridurne l’impatto.
  • Farmaci, in casi di disturbi gravi o legati a malattie neurologiche.

Conclusioni

Gli incubi sono un fenomeno complesso che riflette il legame tra mente e corpo. Riconoscere i segnali di un possibile disagio e intervenire in tempo può fare la differenza nel migliorare la qualità della vita e prevenire conseguenze più gravi.

Testo di Camilla De Fazio

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