Una nuova terapia per la poliposi nasale, una condizione spesso confusa con un raffreddore persistente, ma che può compromettere seriamente la qualità di vita. Questo disturbo cronico del naso e dei seni paranasali colpisce circa il 4% della popolazione europea, causando sintomi come anosmia (perdita dell’olfatto), congestione nasale e senso di pressione facciale. Sebbene i sintomi siano debilitanti, oggi sono disponibili trattamenti innovativi, tra cui i farmaci biologici, che offrono nuove speranze per i pazienti.
In questo articolo
Cos’è la poliposi nasale?
La poliposi nasale è un’infiammazione cronica della mucosa nasale e dei seni paranasali. Questa condizione causa la formazione di polipi, escrescenze traslucide e non cancerogene che possono ostruire le vie aeree. Secondo il professor Apostolos Karligkiotis, otorinolaringoiatra presso l’IRCCS San Raffaele di Milano, i polipi nasali possono svilupparsi in seguito a una rinosinusite cronica e aggravare i sintomi di un raffreddore persistente.
Le cause esatte della poliposi nasale non sono del tutto note, ma si ritiene che fattori come allergie, inquinamento ambientale, infezioni o predisposizioni genetiche contribuiscano allo sviluppo della malattia.
Sintomi principali della poliposi nasale
- Congestione nasale cronica
- Perdita dell’olfatto e del gusto (anosmia)
- Rinorrea (naso che cola)
- Mal di testa persistente
- Difficoltà respiratorie
- Infezioni ricorrenti delle vie respiratorie superiori
La gravità dei sintomi può variare da paziente a paziente, ma in molti casi influisce negativamente sulle attività quotidiane e sulla qualità del sonno.
Diagnosi e trattamento iniziale
La diagnosi di poliposi nasale viene effettuata tramite endoscopia nasale e, se necessario, una TAC o una risonanza magnetica per valutare la gravità della malattia. Nei casi sospetti, una biopsia del polipo può escludere la presenza di tumori.
Approcci terapeutici tradizionali
- Spray nasali a base di cortisone: riducono l’infiammazione e alleviano i sintomi.
- Lavaggi nasali con soluzione salina: utili per mantenere pulite le cavità nasali.
- Antistaminici: indicati nei casi di allergie associate.
- Corticosteroidi orali: per fasi acute di infiammazione severa.
Quando la terapia farmacologica non è sufficiente, si può ricorrere a un intervento chirurgico mini-invasivo per rimuovere i polipi. Questo approccio migliora la respirazione e facilita l’efficacia dei trattamenti successivi.
Nuova terapia per la poliposi nasale: i farmaci biologici
Nonostante la chirurgia, la poliposi nasale tende a recidivare, poiché l’infiammazione cronica rimane latente. Una soluzione innovativa è rappresentata dai farmaci biologici, come gli anticorpi monoclonali, già utilizzati per condizioni come l’asma severa o la dermatite atopica.
Come agiscono i farmaci biologici?
Questi trattamenti mirati intervengono sulle vie infiammatorie specifiche, riducendo significativamente la dimensione dei polipi e prevenendone la ricomparsa. I farmaci biologici rappresentano un’opzione valida per i pazienti con forme severe e recidivanti di poliposi nasale.
Dieta e prevenzione: il ruolo degli alimenti
Una dieta corretta può contribuire ad alleviare i sintomi della poliposi nasale, soprattutto nei pazienti sensibili all’acido acetilsalicilico (presente in farmaci e alimenti). Secondo gli esperti, è importante evitare:
- Cibi ultraprocessati (come insaccati e wurstel).
- Frutta come albicocche, fragole, lamponi, pesche e prugne.
- Verdure come pomodori, zucchine e peperoni verdi.
- Conserve e prodotti industriali contenenti conservanti.
Anche dentifrici, collutori, saponi e profumi possono contenere tracce di questa sostanza e aggravare i sintomi.
Conclusioni
La poliposi nasale è una condizione debilitante che richiede un approccio terapeutico personalizzato. Dai trattamenti farmacologici tradizionali alla chirurgia, fino ai farmaci biologici di ultima generazione, le opzioni per migliorare la qualità di vita dei pazienti sono molteplici. Una corretta alimentazione e un’attenta gestione dei sintomi possono fare la differenza nella prevenzione delle recidive. Per chi soffre di questa patologia, consultare uno specialista è fondamentale per ricevere una diagnosi accurata e un trattamento efficace.
Testo di Antonella De Minico