C’è un legame tra dimagrire e l’ovaio policistico? Uno studio dell’Università di Oxford sostiene che perder peso possa alleviare diversi sintomi. Si tratta del disturbo ormonale più diffuso e causa molti casi di infertilità. Gli esperti non hanno ancora scoperto esattamente le cause e non ci sono neanche trattamenti specifici.
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Nuovo esame per la diagnosi
Recentemente hanno messo a punto un nuovo sistema di diagnosi, che prevede un semplice esame del sangue. Questo test ha cambiato sensibilmente la situazione, perché in passato occorrevano anche anni prima di raggiugere una diagnosi certa.
Quali sono i principali sintomi dell’ovaio policistico?
- Spesso le persone che ne soffrono hanno cicli molto irregolari,
- possono essere interessate da irsutismo, cioè di peluria eccessiva dovuta a un aumento anomale dei livelli di androgeni.
- Oltre la metà delle donne con ovaio policistico è obesa o in sovrappeso.
- Inoltre tra il 65 e l’80% convive con insulino resistenza, che espone a un grande rischio di diventare diabetici.
Dimagrire e ovaio policistico: cosa dice lo studio di Oxford?
I ricercatori hanno analizzato i risultati di più di 3.000 studi, scoprendo che perdere peso migliori diversi sintomi. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine.
Dimagrire migliora il ciclo mestruale. Già perdere solo il 5% del proprio peso corporeo può abbassare i livelli di testosterone e anche i marcatori dell’insulino resistenza, che è uno dei problemi più grandi, perché è molto più complicato dimagrire.
Come intervenire sulla resistenza all’insulina?
Per intervenire in modo efficace sulla resistenza all’insulina occorre:
- svolgere attività fisica in modo regolare,
- riposare bene,
- non fumare,
- seguire una alimentazione sana, concentrandosi sull’apporto di fibre contenute nella frutta e nella verdura, mangiare proteine magre e cereali integrali. Occorre anche distribuire i pasti nel corso della giornata per mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue. Opportuno evitare gli alimenti ad alto indice glicemico, i carboidrati semplici, i grassi saturi, i cibi pronti e gli alcolici.
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