C’è preoccupazione dopo le dichiarazioni dello pneumologo Bassetti che ha sostenuto che l‘influenza stagionale colpisca anche il cervello. Già diversi esperti avevano sottolineato come quella di quest’anno dovrebbe essere la più intensa degli ultimi dieci anni, con una stima di 15 milioni di italiani che alla fine ne saranno colpiti. Tecnicamente si chiama A-H3N2, comunemente chiamata australiana, un sottotipo del virus A dell’influenza.
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Quali sono i sintomi?
Di solito questo virus dà sintomi più importanti rispetto agli altri. In più è immunoevasivo, riesce cioè a sfuggire alle nostre difese immunitarie. Si manifesta come le altre con:
- febbre che può raggiungere anche i 40°,
- dolori alle articolazioni e alle ossa,
- mal di gola,
- congestione nasale,
- stanchezza,
- forte mal di testa,
- tosse secca.
Influenza e confusione: chi è più a rischio?
Negli anziani si può avere anche difficoltà a respirare e confusione mentale. In effetti la H3N2 può dare anche sintomi neurologici, come vertigini, confusione mentale, convulsioni, encefaliti. Qualcosa di simile a quello che era avvenuto con Covid quando si parlava di nebbia cognitiva.
Va ricordato che sono eventi molto rari, che però possono colpire anche i più giovani. Coinvolgendo milioni di persone, però, anche un sintomi raro può interessare molti pazienti.
Influenza e confusione: quali sono i motivi?
Gli esperti non hanno ancora spiegato perché riesca a raggiungere anche il sistema nervoso centrale. Si sa che il canale di accesso in genere è il bulbo olfattivo, ma dovrebbe dipendere anche da una risposta eccessiva del sistema immunitario: quando si difende il nostro corpo fa scattare il processo di infiammazione con il rilascio di citochine. Questa infiammazione se colpisce il sistema nervoso può dare i problemi di cui si diceva sopra.
Chi è meglio che si vaccini?
Il vaccino disponibile copre anche questo sottotipo di virus A. È per questo che i medici insistono nella vaccinazione per le categorie più fragili, per i quali la vaccinazione è gratis. Le categorie sono:
- chi è nato dal 1964 in giù,
- donne incinte o entro sei settimane dal parto,
- chi ha tra i 6 mesi e i 17 anni,
- persone con malattie che limitano la risposta immunitaria, come pazienti oncologici, chi abbia malattie respiratorie croniche, malattie cardiovascolari, diabete, malattie croniche intestinali,
- familiari a contatto con questi pazienti, persone ricoverate in una RSA,
- donatori di sangue,
- lavoratori di servizi essenziali, come operatori sanitari, forze dell’ordine, protezione civile, personale scolastico, agricoltori e veterinari.