Qual è il legame tra sonno e invecchiamento del cervello? L’età cerebrale può essere accelerata o rallentata, anche se naturalmente non si può fare nulla per fermarlo. Un nuovo studio dell’Università della California a San Francisco ha confermato che dormire bene dopo i quarant’anni è un’arma potente contro l’invecchiamento del cervello. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Neurology.
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Sonno e invecchiamento del cervello: il legame è forte
I risultati della ricerca non lasciano spazio a dubbi. Chi riposa male si ritrova con un cervello più vecchio di tre anni rispetto alla propria età biologica già verso i 40 anni. Chi ha una cattiva qualità del riposo si ritrova già a mezza età con un cervello che ha dimensione più ridotte rispetto ai coetanei che riposano bene.
Nel documento allegato allo studio, Clémence Cavaillès, prima autrice della ricerca, ha spiegato che già diversi lavori precedenti hanno dimostrato «una ridotta capacità di ragionamento e memoria nelle persone già in là con gli anni, e a un rischio maggiore di demenza. Il nostro studio, che ha utilizzato scansioni cerebrali per determinare l’età cerebrale dei partecipanti, suggerisce che la scarsa qualità del sonno è collegata a quasi tre anni di invecchiamento cerebrale aggiuntivo già dalla mezza età».
I ricercatori hanno utilizzato anche l’Intelligenza Artificiale per stimare l’età cerebrale
I ricercatori hanno messo sotto osservazione quasi 600 quarantenni per cinque anni. I partecipanti hanno risposto ad alcune domande contenute in un questionario ad hoc all’inizio della sperimentazione e alla fine. Gli esperti li hanno poi sottoposti a scansioni cerebrali 15 anni dopo l’inizio dello studio e hanno utilizzato sistemi di Intelligenza Artificiale per stimare l’età cerebrale di ognuno.
Quali sono le sei caratteristiche del sonno problematico?
I ricercatori hanno registrato sei caratteristiche del sonno problematico per ciascun partecipante:
- breve durata del sonno,
- scarsa qualità del sonno,
- difficoltà ad addormentarsi,
- difficoltà a mantenere il sonno,
- risvegli mattutini anticipati,
- sonnolenza diurna.
Dopo l’individuazione delle sei caratteristiche, gli esperti hanno suddiviso i partecipanti in tre gruppi:
- il gruppo con sonno sano che presentavano al massimo una caratteristica negativa,
- un gruppo medio, che avevano due o tre caratteristiche negative,
- il gruppo con più di tre caratteristiche negative del sonno.
I risultati dello studio
La situazione di maggiore invecchiamento del cervello si ha quando la qualità del sonno è scarsa, con risvegli notturni o risveglio anticipato, difficoltà di addormentarsi, soprattutto se questa situazione perdura per cinque anni. Anche il gruppo medio è comunque a rischio, con un’accelerazione di invecchiamento cerebrale di 1,6 anni rispetto ai coetanei che dormono bene.