Salute

Cambio clima fa esplodere allergie anche in autunno

Un tempo relegate alla stagione primaverile, ora stanno esplodendo anche in autunno

Qual è il legame tra cambiamento climatico e allergie stagionali? Significativo, secondo quanto affermano gli stessi allergologi. Le alterazioni del clima stanno influenzando l’insorgenza delle allergie stagionali, che non sono più limitate alla primavera, ma si manifestano sempre più spesso anche in autunno.

Questo fenomeno è dovuto alla rifioritura di diverse piante, favorita dal clima anomalo e caldo. In Italia, un numero crescente di persone, tra cui molti bambini, viene colpito da allergie autunnali che, durante il rientro a scuola, coincidono con la diffusione di virus respiratori, rendendo difficile distinguere tra le due patologie.

Gruppo San Donato

Le cause del fenomeno: il riscaldamento globale e l’inquinamento

Secondo Lorenzo Cecchi, presidente dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Aaiito), il riscaldamento globale e l’inquinamento atmosferico stanno modificando la stagione pollinica, prolungandone la durata e aumentandone l’intensità. Questo sta portando a un aumento dei casi di allergie respiratorie in Italia.

“L’aumento delle temperature e l’inquinamento – spiega Cecchi durante il Congresso nazionale di Aaiito a Napoli – stanno allungando la stagione dei pollini, causando un incremento dei sintomi allergici. Il sistema sanitario nazionale deve prepararsi a fronteggiare questi cambiamenti, promuovendo una maggiore consapevolezza tra i pazienti e garantendo l’accesso uniforme alle cure su tutto il territorio”.

Le allergie autunnali nei bambini: una doppia sfida

Nei bambini, le allergie autunnali si sovrappongono spesso alle infezioni virali legate al rientro a scuola. Questa concomitanza rende complesso distinguere le patologie respiratorie allergiche dalle malattie virali stagionali, come influenza, raffreddore e Covid.

Legame tra cambiamento climatico e allergie stagionali: cosa accadrà in futuro?

In Italia, circa 12 milioni di persone soffrono di allergie respiratorie e, secondo le previsioni, entro il 2050 oltre il 50% della popolazione mondiale sarà colpita da allergie. Tra le questioni discusse durante il congresso Aaiito, c’è anche la transizione dall’infanzia all’età adulta per i pazienti con malattie allergiche croniche, come l’asma e la dermatite atopica.

La transizione dalle cure pediatriche a quelle per adulti

La transizione tra le cure pediatriche e quelle per adulti è una fase critica per i pazienti con asma grave, che colpisce circa il 2,5% dei bambini. “Molti adolescenti – sottolinea Cecchi – smettono di seguire le terapie durante questa fase, aumentando il rischio di complicanze. Assicurare una continuità terapeutica è essenziale per evitare il peggioramento delle malattie croniche”.

Le differenze di genere nelle malattie allergiche

Gli esperti hanno anche approfondito il legame tra le differenze biologiche di genere e le allergie. Le differenze genetiche, ormonali e cromosomiche tra uomini e donne influenzano il sistema immunitario. “Il cromosoma X, che contiene numerosi geni coinvolti nella regolazione immunitaria, svolge un ruolo fondamentale – conclude Cecchi. – Nelle donne, la presenza di due cromosomi X aumenta la predisposizione a malattie autoimmuni e allergiche, mentre negli uomini, la presenza di un solo cromosoma X sembra avere un effetto protettivo”.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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