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Cosa pensano gli italiani del Servizio Sanitario Nazionale?

Presentata la versione italiana dello STADA Health Report 2024, il documento che ogni anno offre la fotografia del rapporto tra i cittadini e la sanità pubblica

Il 52% degli italiani non è soddisfatto del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), secondo lo STADA Health Report 2024. Questo dato segna una significativa discesa rispetto al 2021, quando la fiducia nel SSN era del 69%, e un leggero calo rispetto al 2023, in cui il 49% degli italiani non si dichiarava soddisfatto.

«Il trend degli ultimi anni si conferma negativo, tra l’altro non solo in Italia» spiega Salvatore Butti, General Manager e Managing Director EG STADA Gruoup. «Questa analisi è uno strumento prezioso per capire in quale direzione stiamo andando, quale sia la percezione dei cittadini e come queste informazioni possano supportare il governo, gli stakeholder, e tutti coloro che operano nel mondo della salute per avere un confronto costruttivo, partendo da osservazioni oggettive».

Le cause della sfiducia: accesso limitato alle cure e lunghe liste d’attesa

Uno dei principali motivi di insoddisfazione è la difficoltà di accedere alle cure, causata dalle lunghe liste di attesa per visite mediche e interventi. Il 31% degli italiani lamenta però anche standard di cura insufficienti, mentre il 20% sottolinea la mancanza di prevenzione, soprattutto nelle regioni del Sud. Inoltre il 59% dei nostri connazionali non partecipa ai programmi di prevenzione e screening.

Fiducia nella medicina convenzionale

Nonostante la difficoltà di accesso alle cure, il 77% degli italiani continua a riporre fiducia nella medicina convenzionale, un dato superiore alla media europea, che è ferma al 69%. Questo dimostra che, una volta ottenuto l’accesso ai professionisti della salute, i cittadini italiani apprezzano la competenza e la professionalità dei medici.

Il ruolo dei medici di medicina generale

«Viene premiato l’impegno professionale e anche umano di noi medici» sostiene Fiorenzo Corti, Vice Segretario Nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale. «È indubbio che ci siano difficoltà serie nella gestione delle liste di attesa, ma una volta che il cittadino si trova di fronte a un professionista della salute, ne riconosce il valore e la capacità di rapportarsi con il paziente. Noi medici di famiglia restiamo un punto fermo nella gestione del benessere degli italiani, soprattutto di quelli più fragili, che ci vivono come riferimento per i tanti dubbi e le difficoltà che possono incontrare».

Il ruolo cruciale dei farmacisti nella salute degli italiani

Oltre ai medici, i farmacisti svolgono un ruolo essenziale come “sentinelle della salute“, soprattutto nelle aree rurali. Questo approccio favorisce una gestione ottimale della salute sul territorio.

«Il nostro è un presidio di prossimità – spiega Paolo Levantino, segretario nazionale della Federazione Nazionale delle Associazioni dei Giovani Farmacisti. – Come sappiamo le farmacie sono capillari e sempre accessibili. In questo modo possiamo esercitare il nostro ruolo di sorveglianza attiva e di monitoraggio sul territorio. Grazie allo screening riusciamo a identificare tutti quei pazienti che presentano dei campanelli di allarme e indirizzarli allo specialista, ma riusciamo anche a monitorare la situazione del paziente in modo tale da osservare se la terapia stia funzionando o se abbia bisogno di modifiche. Siamo un punto di incrocio tra paziente e medico».

La digitalizzazione del sistema sanitario in Italia

Gli italiani sono favorevoli alla digitalizzazione in ambito medico. Oltre l’80% degli intervistati usa piattaforme digitali per cercare informazioni sulla salute, con “Dottor Google” al primo posto. Tuttavia il 40% richiede maggiore attenzione all’aspetto relazionale e umano nell’assistenza sanitaria. «Ai cittadini piace la semplificazione della digitalizzazione – puntualizza Butti – ma poi cercano un confronto face to face con il professionista. Non dimentichiamoci che spesso i medici devono dare diagnosi anche importanti e il lato umano gioca un ruolo determinante».

Salute mentale e solitudine: un problema crescente

Il rapporto STADA 2024 evidenzia un altro problema allarmante: il 57% degli italiani soffre di solitudine, percentuale superiore rispetto alla media europea, che è al 52%. La salute mentale è una delle principali preoccupazioni, con il 20% degli intervistati che riferisce sintomi di burnout. Le fasce più colpite sono le donne e i giovani sotto i 35 anni.

Soluzioni per il benessere

Tra le soluzioni proposte dagli intervistati per migliorare la qualità della vita emergono la necessità di un miglior equilibrio tra vita lavorativa e privata per i giovani e maggior supporto economico e strutture per il tempo libero per le donne. Questi cambiamenti richiedono interventi a livello sociale e lavorativo.

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