Tecnologia

Sindrome da dispositivi digitali: un problema per occhi e non solo

Non solo la tecnologia compromette la nostra salute fisica, con danni alla vista e alla postura ma anche il benessere psicologico, aumentando lo stress e il senso di sopraffazione

Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia è parte integrante della nostra vita quotidiana. Smartphone, tablet, laptop, e-reader e smartwatch sono strumenti indispensabili per lavoro, comunicazione e intrattenimento.

Se da una parte questa costante esposizione migliora la produttività e facilita le attività quotidiane, i troppi dispositivi digitali possono causare danni significativi agli occhi, aumentare il livello di stress e contribuire a problemi alla schiena.

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Gli occhi e la “Sindrome da visione al computer”

Uno degli effetti più evidenti dell’uso eccessivo di dispositivi tecnologici è quello sugli occhi. Guardare uno schermo per ore ogni giorno può portare alla “sindrome da visione al computer” (dall’inglese Computer Vision Syndrome). Questa condizione si manifesta con una serie di sintomi che includono:

  • affaticamento visivo;
  • secchezza oculare;
  • visione offuscata;
  • mal di testa.

Uno dei motivi principali di questo disagio è l’alta concentrazione richiesta per leggere il testo su schermi luminosi, unita al fatto che tendiamo a sbattere le palpebre meno frequentemente quando guardiamo uno schermo, riducendo così la lubrificazione naturale degli occhi.

Troppi dispositivi digitali influenzano la qualità del sonno

Inoltre, l’esposizione prolungata alla luce blu emessa dagli schermi può alterare i ritmi circadiani, influenzando la qualità del sonno. Questo è particolarmente problematico se si utilizzano dispositivi come smartphone o tablet prima di andare a letto, poiché la luce blu può inibire la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno. Con il tempo, i problemi possono contribuire a un circolo vizioso di affaticamento e malessere fisico.

Sindrome da dispositivi digitali: aumenta lo stress per colpa di troppi dispositivi digitali

Una nuova ricerca, commissionata da HONOR, ha rivelato che i lavoratori che utilizzano quotidianamente più dispositivi tecnologici sopportano uno stress mentale maggiore.

Il sondaggio ha rivelato che quasi 9 italiani su 10 utilizzano fino a quattro dispositivi in ufficio, tra cui laptop, tablet, cuffie e talvolta più smartphone. La costante necessità di rispondere a messaggi, e-mail e notifiche in tempo reale ci fa entrare in una modalità di allerta permanente.

Questo bombardamento costante di informazioni può portare a un sovraccarico mentale, rendendo difficile concentrarsi su un compito alla volta. Un multitasking digitale, che, contrariamente a quanto si possa pensare, riduce l’efficienza e aumenta lo stress.

Iperstimolazione e dipendenza tecnologica

Il cervello umano non è progettato per gestire contemporaneamente una miriade di attività, come alternare continuamente tra le e-mail di lavoro, le notifiche social e le richieste personali. A lungo termine, questa iperstimolazione può portare a livelli cronici di stress, che si manifestano con ansia, insonnia e una sensazione costante di sopraffazione.

Non meno importante è il rischio di dipendenza tecnologica soprattutto nei più giovani. La continua ricerca di gratificazioni immediate, sotto forma di notifiche o interazioni sui social media, può creare un ciclo di dipendenza che peggiora il benessere psicologico.

Text neck e problemi di postura

Un altro aspetto meno considerato, ma altrettanto dannoso, dell’uso prolungato dei dispositivi tecnologici riguarda la postura e la salute della schiena. Le posizioni scorrette che assumiamo mentre utilizziamo smartphone, tablet o laptop sono una delle principali cause di dolori alla schiena, collo e spalle. Il “text neck“, ad esempio, è un problema che deriva dal mantenere la testa inclinata in avanti per periodi prolungati, esercitando una pressione eccessiva sulle vertebre cervicali.

Analogamente, l’uso prolungato di laptop e tablet, che spesso richiede di guardare verso il basso, può causare dolori alla parte bassa della schiena e alla colonna vertebrale. A lungo termine, queste posture possono portare a ernie del disco o lesioni croniche muscolari. Senza dimenticare che una cattiva postura non solo provoca dolori fisici, ma può anche influire negativamente sull’umore e sulla produttività.

Come proteggersi dall’abuso dei dispositivi digitali

Per evitare che l’uso di troppi dispositivi tecnologici influisca negativamente sulla nostra salute, è importante adottare alcune abitudini e strategie preventive.

La regola del 20-20-20

Per quanto riguarda la vista, ad esempio, è consigliabile seguire la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti di utilizzo di uno schermo, bisogna guardare qualcosa a 20 piedi (circa 6 metri) di distanza per almeno 20 secondi. Inoltre, è utile impostare uno schermo con un filtro per la luce blu, soprattutto nelle ore serali, o utilizzare occhiali appositi che filtrano questa lunghezza d’onda.

Zone senza tecnologia

Per ridurre lo stress, è fondamentale stabilire dei limiti nell’uso dei dispositivi. Imporsi delle “zone senza tecnologia” o dedicare alcune ore del giorno al riposo lontano da schermi è un modo efficace per recuperare un po’ di equilibrio mentale. Il cosiddetto digital detox può aiutare a ridurre la dipendenza da dispositivi e ristabilire una routine più sana.

Supporti ergonomici

Infine, per prevenire i problemi alla schiena, è cruciale prestare attenzione alla postura. L’uso di supporti ergonomici, come sedie e scrivanie adeguate, insieme a pause regolari per muoversi e fare stretching, può aiutare a ridurre il rischio di dolori e infortuni muscolari.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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