Un Cardiac Arrest Center, un centro specializzato nell’arresto cardiaco, è stato attivato all’Ospedale San Raffaele di Milano, all’interno dell’Unità di Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva Cardio-toraco-vascolare. Sappiamo che una presa in carico rapida ed efficace gioca un ruolo determinante per la sopravvivenza dei pazienti colpiti da un evento di questo tipo.
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Arresto cardiaco: i numeri in Italia
Solo in Italia sono 60.000 i casi all’anno. Questi numeri si riferiscono solo alle persone con arresto cardiaco che si verifica al di fuori degli ospedali, quindi a lavoro, a casa, o in strada. Le percentuali di sopravvivenza in seguito ad arresto cardiaco sono basse. Secondo il ministero della Salute in media sopravvive meno del 10% delle persone. Tuttavia, in alcuni luoghi, i tassi di sopravvivenza raggiungono quasi il 30% e persino il 50%.
Centro specializzato arresto cardiaco: non solo emergenza
Nell’idea del San Raffaele non c’è solo la gestione dell’emergenza, anche se solo a Milano in media 8 persone al giorno vengono colpite da un arresto cardiaco. Il centro offre quotidianamente almeno due posti letto in terapia intensiva dedicati a questi pazienti. Inoltre c’è un percorso che consente l’accesso diretto a un’unità di terapia intensiva ad alta tecnologia, con personale altamente specializzato.
Paziente seguito lungo tutto il percorso
Tra gli obiettivi del centro, c’è anche «un supporto durante l’intero percorso di recupero del paziente dal punto di vista cardiologico e neurologico. Questo per permettere di seguire i pazienti nella stessa struttura anche dopo la rianimazione, la fase di riabilitazione e i controlli cadenzati, i cosiddetti follow-up». Lo ha spiegato Anna Mara Scandroglio, responsabile dell’Area Unica di Terapia Intensiva Cardiologica e Cardiochirurgica dell’ospedale milanese.
L’importanza della ricerca
Oltre alla cura, il Cardiac Arrest Center si concentra anche su ricerca e sviluppo. In questo modo potranno diventare più efficaci tutte le fasi del trattamento che seguono un arresto cardiaco, dalla prevenzione, la diagnosi e la gestione della situazione. Tutto il personale partecipa a progetti di ricerca mirati a comprendere meglio le cause dell’arresto cardiaco, e anche a sviluppare nuove terapie e migliorare le tecniche di rianimazione disponibili.