Alimentazione

Fame nervosa: quando il cibo diventa risposta alle emozioni

Scopri come riconoscere e gestire questo comportamento alimentare innescato dalle emozioni, che porta a disturbi alimentari e problemi di salute.

La fame nervosa, conosciuta anche come emotional eating, è un fenomeno comune che spesso si manifesta in situazioni di stress, ansia o tristezza. In questi momenti, molte persone cercano conforto in alimenti zuccherati, grassi o ultra-processati, che attivano le aree cerebrali legate al piacere e alla ricompensa, creando un circolo vizioso difficile da spezzare.

Cos’è la fame nervosa?

La fame nervosa è un comportamento alimentare che non nasce da una reale necessità fisica di cibo, ma è una risposta emotiva a stress, rabbia, tristezza o altre emozioni intense. Secondo Leonardo Mendolicchio, responsabile dell’unità di Riabilitazione dei disturbi alimentari presso l’Auxologico Piancavallo, il cibo diventa una sorta di coperta di Linus, utilizzato per placare emozioni forti.

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Quali sono i segnali?

La fame nervosa spesso si manifesta di notte, quando siamo più vulnerabili e stanchi. I momenti di debolezza emotiva innescano un desiderio incontrollabile di cibo, portando ad associare emozioni specifiche – come ansia o stress – al consumo di alimenti non salutari. Questo comportamento può portare a problemi di salute fisica e mentale, tra cui l’obesità, il diabete e malattie cardiovascolari.

Cibi che confortano

I cosiddetti comfort food, come dolci, snack salati e cibi ultra-processati, attivano il circuito della ricompensa nel cervello, rilasciando dopamina, una molecola che provoca una sensazione di benessere. Non è una coincidenza che questi alimenti siano progettati per essere estremamente gratificanti, combinando zuccheri, grassi e sale per creare il cosiddetto bliss point.

Fame nervosa e disturbi alimentari

Anche se la fame nervosa non è considerata una malattia in sé, può facilmente portare a disturbi alimentari come il binge eating, caratterizzato da abbuffate incontrollate seguite da sensi di colpa o persino vomito autoindotto.

Come interrompere il circolo vizioso?

Il primo passo per superare la fame nervosa è riconoscerne l’esistenza e capire quali emozioni innescano questo comportamento. Il supporto di un professionista, come un nutrizionista o uno psicologo, può essere fondamentale. Esistono diverse strategie per gestire la fame nervosa:

  • Mangiare consapevolmente: Imparare a riconoscere i segnali di fame reale e mangiare in modo equilibrato e pianificato.
  • Sostituire il comfort food con alternative salutari: Optare per cibi meno calorici e ricchi di nutrienti, come frutta e verdura.
  • Evitare stimoli esterni negativi durante i pasti: Mangiare in ambienti tranquilli, lontano da televisioni o telefoni, aiuta a concentrarsi sul cibo e a riconoscere la sazietà.
  • Utilizzare un diario alimentare: Annotare ciò che si mangia e le emozioni associate ai pasti può essere un passo importante verso la consapevolezza.

Fame nervosa: un tema poco discusso in Italia

Secondo Mendolicchio, in Italia si parla ancora troppo poco dei disturbi alimentari, specialmente della fame nervosa. C’è una mancanza di consapevolezza e impegno nel trattare il cibo in modo più consapevole, sia a livello individuale che collettivo.

Conclusione

Riconoscere e gestire la fame nervosa è fondamentale per il benessere fisico e mentale. Se affrontata correttamente, può essere il primo passo verso una vita più sana e consapevole, riducendo il rischio di sviluppare disturbi alimentari e altre patologie legate al cibo.

Testo di Camilla De Fazio 

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