Fertilità

HPV e l’importanza della vaccinazione negli uomini adulti 

Recenti studi hanno scoperto che il Papillomavirus (HPV) può influenzare la fertilità maschile. Nonostante la campagna vaccinale gratuita, è ancora possibile prevenire il rischio di infezione con il vaccino.

L’importanza della vaccinazione HPV negli uomini adulti trova conferma in diverse ricerche scientifiche. Il Papillomavirus umano (HPV) è comunemente associato a malattie genitali femminili e maschili. La sua scoperta negli anni Settanta ha rivelato come l’infezione possa provocare tumori genitali sia negli uomini che nelle donne.

Recenti ricerche hanno dimostrato che l’HPV può anche influire negativamente sulla fertilità maschile. L’infezione si trasmette prevalentemente attraverso rapporti sessuali con partner infetti, e la sua diffusione è notevole anche tra gli uomini.

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HPV nel liquido seminale e infertilità maschile

Secondo Carlo Foresta, già professore ordinario di Endocrinologia presso l’Università di Padova, l’HPV può essere presente nel liquido seminale. Il virus si lega agli spermatozoi, ostacolando il concepimento. Questo fenomeno è stato collegato a circa il 20% dei casi di infertilità maschile di origine sconosciuta.

Anche le tecniche di fecondazione in vitro non sono sempre efficaci in presenza di HPV, poiché gli spermatozoi infetti possono trasferire il DNA virale all’ovocita, impedendo lo sviluppo corretto dell’embrione.

La diffusione dell’HPV negli uomini

Si stima che il 40% degli uomini tra i 15 e i 59 anni abbia un’infezione attiva da HPV. La differenza rispetto alle donne sta nella risposta immunitaria: gli uomini tendono a trattenere il virus più a lungo, spesso senza sintomi evidenti. Questo li rende un serbatoio costante di infezione, sottolineando l’importanza della vaccinazione anche in età adulta.

Vaccinazione contro l’HPV: chi dovrebbe farla?

L’Italia ha avviato la campagna vaccinale contro l’HPV nel 2008, offrendo il vaccino gratuitamente alle ragazze di 11 anni per prevenire il carcinoma della cervice uterina. Dal 2017, la vaccinazione è stata estesa anche ai ragazzi di 11 anni, con due dosi fino ai 14 anni e tre dosi dopo i 14 anni. La vaccinazione è gratuita fino ai 18 anni per i maschi e fino ai 26 anni per le donne. Tuttavia, alcune regioni offrono un regime di co-pagamento fino ai 45 anni, rendendo il vaccino accessibile a chiunque voglia prevenire l’infezione da HPV.

Il vaccino è utile anche dopo i 18 anni?

Sebbene la vaccinazione gratuita per gli uomini sia limitata, è raccomandata anche per gli uomini adulti. Il vaccino, somministrato anche in età avanzata, aiuta a prevenire infezioni future, migliorare la risposta immunitaria e ridurre i rischi correlati all’HPV, come tumori e infertilità. Anche chi ha già contratto l’infezione può trarre beneficio dal vaccino, poiché la positività al virus non significa necessariamente sviluppare malattie correlate.

Screening e prevenzione: una sfida per gli uomini

Mentre per le donne esistono test di screening, come il Pap-test e l’HPV-test, per rilevare precocemente l’infezione, gli uomini non dispongono di strumenti di diagnosi preventiva. L’unico modo per individuare l’HPV negli uomini è un esame obiettivo o la ricerca del virus nel liquido seminale, soprattutto in caso di problemi di fertilità inspiegabili o in presenza di condilomi genitali.

Conclusioni

La prevenzione tramite il vaccino HPV è fondamentale per ridurre i rischi di infezioni, tumori e infertilità sia negli uomini che nelle donne. Gli uomini, in particolare, rappresentano un vettore di diffusione costante e la vaccinazione, anche in età adulta, offre una protezione efficace. Nonostante la mancanza di test di screening, è importante che gli uomini prestino attenzione ai sintomi e consultino un medico per valutare la necessità di ulteriori esami.

Testo di Enrico Orzes

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