Una nuova terapia per chi russa. Una pillola per i forti russatori potrebbe essere disponibile presto. Nelle sperimentazioni molti dei volontari hanno visto i loro sintomi più che dimezzarsi.
La terapia, che diventerebbe il primo trattamento farmacologico per i forti russatori, agisce rafforzando i muscoli che sorreggono le vie aeree superiore per impedire ai tessuti di collassare, bloccando il flusso di aria e provocando il russamento.
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Quanti italiani russano?
Russare è estremamente comune. Secondo i dati di una ricerca del Policlinico:
- dopo i 50 anni, russa il 60% degli uomini e il 40% delle donne,
- a 40 anni tre uomini su dieci russano, mentre le donne si fermano al 10%.
- Intorno ai 30 anni il 20% degli uomini russa, contro il 10 delle donne.
Perché si russa?
Sono molte le cause perché si russa. Quella più diffusa è il rilassamento dei muscoli della gola quando dormiamo. In questo modo si blocca il flusso dell’aria, interrompendo la respirazione normale.
Diventa un problema serio di salute quando si accompagna alle apnee notturne, che accadono quando mentre dormiamo, viviamo interruzioni ripetute del respiro che durano almeno dieci secondi, fino a quando la mancanza di ossigeno spinge il cervello a far ripartire la respirazione. Oltre al forte russamento, ci sono sintomi come la stanchezza diurna. Se non trattato si alza il rischio di ictus e malattie cardiovascolari.
Nuova terapia per chi russa: di cosa si tratta?
La nuova pillola, chiamata AD109, è una combinazione di due farmaci già esistenti:
- aroxybutynin, una versione modificata dell’oxybutynin, già usata per trattare la vescica iperattiva,
- atomoxetina, usata per la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Tutti e due questi farmaci hanno un effetto sull’attivazione muscolare e sul tono dei muscoli.
Sintomi più che dimezzati per chi soffre di apnee notturne, grazie a questa nuova terapia per chi russa
In una sperimentazione svolta negli USA, 211 persone con apnee notturne hanno assunto il farmaco o un placebo, senza saperlo. Dopo quattro settimane di trattamento, hanno fatto una polisomnografia, dove i sensori attaccati al corpo misurano le onde del cervello, i livelli di ossigeno, i battiti del cuore e il respiro durante il sonno.
I risultati hanno dimostrato che dopo un mese di trattamento i sintomi si sono più che dimezzati nel 44% di chi aveva assunto la pillola AD109. Molti sono passati da 45 interruzioni del sonno, a meno di dieci. Anche la stanchezza diurna è diminuita di molto. L’effetto collaterale più visto è stata la bocca asciutta.
Ora si passa a una sperimentazione più grande, con 1.500 pazienti. Se i risultati saranno confermati, ci sarà finalmente un trattamento orale per combattere questo problema. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.