Scoperta una nuova causa delle malattie infiammatorie croniche intestinali, che potrebbe portare a nuove terapie. Alcuni ricercatori inglesi hanno scoperto una debolezza genetica presente nel 95% dei pazienti. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Nature.
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Quali sono le MICI più diffuse? A che punto siamo con le terapie?
Le malattie infiammatorie croniche intestinali più diffuse sono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. In Italia ci sono almeno 250.000 pazienti, con 10-15 nuove diagnosi ogni 100.000 abitanti all’anno.
Le terapie esistenti non funzionano per tutti e il fatto che non si conoscano precisamente tutte le cause, è uno dei motivi che rallenta la ricerca di nuovi trattamenti.
Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino si sviluppano quando il sistema immunitario attacca l’intestino per errore, causando sintomi come crampi addominali, stipsi o diarrea. Si può sperimentare anche una improvvisa perdita di peso e stanchezza. I farmaci alleviano questi sintomi, ma non curano il problema.
La ricerca che ha scoperto la causa delle malattie infiammatorie croniche intestinali
I ricercatori della University College e dell’Imperial College di Londra si sono concentrati sul cosiddetto deserto genetico, una area del Dna umano. Sembra essere presente solo in un tipo particolare di globuli bianchi, i macrofagi. Queste cellule sono responsabili del rilascio di una sostanza chiamata citochina, che innesca l’infiammazione intestinale propria del Morbo di Crohn. Il gene, chiamato ETS2, aumenta il rischio di avere una delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Già pronti farmaci off label
La buona notizia è che esistono già alcuni farmaci, prescritti per altri problemi di salute, che potrebbero riuscire a combattere questa debolezza. Gli occhi degli esperti sono concentrati su un medicinale anti cancro, chiamato inibitore MEK, che lavora bloccando la crescita di specifiche proteine. Alcuni test hanno dimostrato che non solo riducono l’infiammazione nelle cellule del sistema immunitario, ma anche nelle cellule dell’intestino di pazienti con MICI. Hanno però degli effetti collaterali.
Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino sono particolarmente complesse perché hanno diversi fattori di rischio ambientali e genetici.