C’è un legame tra notti molte calde e ictus? Sì, secondo uno studio della Harvard T.H. Chan School of Public Medicine, che sostiene che 11 casi ogni mille si devono proprio alle alte temperature notturne. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica European Heart Journal.
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Lo studio che dimostra il legame tra notti molto calde e ictus
I ricercatori hanno analizzato i dati di pazienti dell’ospedale di Amburgo in Germania, seguiti per quindici anni. In questo lasso di tempo 11.037 persone sono state colpite da ictus. Il tipo più frequente è stato quello ischemico.
Successivamente gli esperti hanno verificato quelli che sono accaduti durante la notte e li hanno messi a confronto con i valori registrati dalla vicina stazione meteorologica, soffermandosi su fattori come la temperatura, il grado di umidità e di pressione atmosferica.
Più colpite le donne anziane
I risultati hanno dimostrato che nelle notti più calde si alza il rischio di ictus, soprattutto nelle donne con età avanzata. I ricercatori hanno visto che la situazione sta peggiorando: i dati crescono con il passare degli anni, a causa del cambiamento climatico.
Gli esperti ricordano che già altre ricerche avevano dimostrato una solida correlazione tra caldo estremo ed eventi cardiovascolari, come ad esempio l’infarto.
Perché c’è un legame tra notti molto calde e ictus?
L’apparato cardiocircolatorio gioca un ruolo fondamentale nei processi di termoregolazione nell’organismo. In condizioni estreme di calore, lo stress che provoca la situazione può aumentare il rischio di eventi cardiovascolari gravi. Il calore fa dilatare i vasi sanguigni e anche la capacità di coagulazione del sangue, tutti aspetti collegati con eventi come infarto e ictus.
Cosa fare?
Nelle notti particolarmente afose è ancora più importante l’idratazione per garantire un buon funzionamento del nostro sistema circolatorio. I consigli sono sempre gli stessi: cercare di abbassare la temperatura e soprattutto il grado di umidità con una corretta ventilazione o con l’uso dei climatizzatori, che però non devono avere una temperatura troppo diversa da quella esterna.