Il Covid aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e lo fa non solo quando si è ammalati, ma anche nei tre anni successivi. La notizia arriva direttamente da uno studio italiano dell’Irccs San Raffaele di Roma, insieme a ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma e della Federico II di Napoli. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Cardiovascular Research.
In questo articolo
Altre ricerche sostenevano che il Covid aumenta il rischio di malattie cardiovascolari
Già altri studi avevano dimostrato che le complicanze di questa malattia spesso colpiscono il cuore, dando luogo a problemi cardiovascolari e cerebrovascolari. Si trattava però di analisi di dati relativi a pochi pazienti ricoverati in ospedale.
Il nuovo studio invece ha preso in esame informazioni di molte persone, prese dai database dei medici di famiglia della Asl 1 di Napoli. In totale si tratta di quasi 230.000 pazienti, tra cui circa 32.000 persone che hanno avuto una diagnosi con un tampone molecolare di Covid-19.
I dati fanno riferimento agli anni compresi tra il 2020 e il 2022, quelli della pandemia di Covid per intenderci. Gli esperti hanno confrontato questi dati con quelli relativi al periodo dal 2017 al 2019, quando quindi ancora non si conosceva l’infezione causata da Sars-CoV-2.
Cosa si rischia di più?
La lettura dei risultati non sembrerebbe lasciare spazio a dubbi. Rispetto a coloro che non si sono mai ammalati, le persone che hanno avuto il Covid hanno un rischio doppio di:
Gli esperti hanno segnalato che il rischio cardiovascolare perdura per almeno tre anni. Non hanno potuto indicare un tempo maggiore, perché tre anni è anche il periodo del monitoraggio dei pazienti nello studio. Non sappiamo quindi se le probabilità aumentano anche più in là nel tempo. Per questo serviranno nuovi studi.
Questo dato è ancora più importante per chi già abbia qualche problema cardiovascolare, che quindi dev’essere seguito con maggiore attenzione dai medici di base o nel caso dal cardiologo.