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La medicina migliore? Una bella risata

Si può ridere per molte cose e in molte occasioni, anche le meno divertenti. La risata è così connaturata nella natura umana che la scienza non la può ignorare. Tutti ridiamo, qualsiasi sia la nostra cultura, la nostra fede religiosa, se siamo vedenti o non vedenti, alti o bassi, neonati o molto anziani. Domenica si festeggia la Giornata Mondiale della Risata

Uno studio dell’Università di Basilea, pubblicato sulla rivista scientifica Cerebral Cortex, si è concentrato nello scoprire quali siano le aree del cervello coinvolte quando ridiamo. I ricercatori hanno suddiviso alcuni volontari in tre gruppi. Il primo gruppo veniva solleticato sotto la pianta dei piedi e aveva il permesso di ridere. Il secondo veniva solleticato ma doveva cercare di non ridere. Infine il terzo doveva ridere volontariamente senza essere solleticato. Durante l’esperimento i volontari sono stati sottoposti a Risonanza Magnetica per Immagini.

Nel cervello del primo gruppo, dove i partecipanti ridevano in modo genuino, alcune regioni del cervello si attivavano in maniera più consistente rispetto agli altri due gruppi.

Gruppo San Donato

Le aree stimolate del cervello 

Ipotalamo laterale, coinvolto in un grande numero di processi come l’eccitazione, ma anche il comportamento alimentare, la riduzione della percezione del dolore, le funzioni digestive e la pressione sanguigna.

Opercolo parietale, responsabile di parte dei processi legati ai sensi, come il tatto e la percezione della temperatura.

Amigdala, coinvolta nel processo di memorizzazione, nel prendere decisioni e nelle reazioni emotive.

Cervelletto, importante nella attenzione visiva e nel linguaggio.

 

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