Avevo solo 15 anni quando ho iniziato la carriera di modella. Ero un’adolescente che si sentiva già una donna: viaggiavo in aereo per il mondo seguendo il ritmo delle sfilate, niente poteva fermarmi. E in effetti non l’ha fatto nemmeno il mal di schiena, anche se chi come me ne soffre o ne ha sofferto sa bene quanto possa essere invalidante. Colloco proprio in quegli anni i primi dolori lombari, le prime fitte sollevando le valigie, tra un trasloco e l’altro. Sarà stato il mio nomadismo, o forse la mancanza di attività fisica (inteso come sport, perché per camminare, camminavo!), fatto sta che una volta conclusa quella fase della mia vita, se ne è andato con lei anche il mal di schiena.
Dopo un lungo periodo di studio, nel 2008 ho iniziato a fare l’attrice: il mio primo ruolo importante, per me indimenticabile, è stato quello di Mannina in Baarìa, diretta da Giuseppe Tornatore. Sul set stavo bene, non c’era ombra di dolore, e così è stato per tutti gli anni seguenti. Poi è arrivato l’anno del mio matrimonio, il 2016 a Ortigia (l’attrice è sposata con il collega attore Giuseppe Zeno, ndr) e successivamente le bambine, Angelica e Beatrice: nel giro di quattro anni ho avuto due gravidanze e la mia vita si è trasformata in quella di una mamma con una bimba sempre in braccio. Per fortuna in quel periodo sono stata bene, e anche durante l’allattamento ho gestito il tutto senza dolori.
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Margaret Madè: «Avevo un’ernia lombare e gli antidolorifici non bastavano più»
In realtà era la calma prima del temporale: un paio di anni fa il mal di schiena è tornato all’improvviso, con un andamento non costante, più che altro legato a movimenti specifici, ad esempio quando mi piegavo per sollevare qualche oggetto da terra. All’inizio ho preso qualche analgesico, ma dato che il dolore persisteva in modo fastidioso e mi limitava nelle azioni quotidiane, in breve tempo mi sono rivolta a un ortopedico che, verificati i miei sintomi, mi ha prescritto una risonanza magnetica. Si aspettava un’ernia lombare e così è stato: un bel regalo per i miei 40 anni.
Il medico mi ha spiegato che a lungo non era stata espulsa e poi, con il tempo, è fuoriuscita dando luogo ai sintomi che vivevo in quel periodo. Ad ogni modo ero fortunata, perché si trattava di una piccola ernia, non grave, per cui non era assolutamente necessario intervenire chirurgicamente. Anzi: bastava esserne consapevoli e iniziare della ginnastica posturale mirata.
Con la ginnastica l’attrice ha imparato a modificare la postura
Così l’ortopedico mi ha prescritto una serie di esercizi per la fase acuta, che ho svolto seguita da una fisioterapista. L’obiettivo era soprattutto quello di rinforzare la muscolatura dell’addome che sostiene la parte lombare ed eseguire regolarmente allenamenti di stretching per sciogliere i muscoli e mantenere più a lungo l’elasticità, la mobilità e la flessibilità della colonna vertebrale. Grazie alla ginnastica ho imparato a modificare la postura, non solo quella che assumevo quando stavo seduta, ma anche quella che utilizzavo per prendere le cose da terra, più o meno pesanti, le mie bambine in primis!
Una volta finito il ciclo con la fisioterapista, il mio mal di schiena era praticamente un lontano ricordo, ma per non rischiare di ricadere nell’inattività fisica, mi sono iscritta a pilates, consigliato dall’ortopedico per continuare il lavoro sui muscoli e sull’allungamento della colonna, mentre da qualche tempo ho ripreso ad allenarmi in palestra tre-quattro volte a settimana con un personal trainer che mi fa seguire un allenamento personalizzato con un mix di esercizi posturali, pilates e attività cardio.
Seguendo questa routine non ho più avuto dolori: l’unica volta che mi capita è quando dormo con le mie figlie, ma è un caso isolato dovuto alla postura notturna: le mamme dormono sempre in posizioni scomode!
Margaret Madè: «Anche la natura mi ha aiutata»
Grazie al percorso di allenamento mirato posso dire che oggi mi sento in grande forma. Sono anche contenta di essere tornata sul set e di dedicarmi come un tempo al mio lavoro di attrice, dato che negli ultimi anni, con le bimbe appena nate e poi piccoline, lo avevo un po’ trascurato.
Provo anche grande entusiasmo per un progetto che coltivo, letteralmente, in Sicilia, la mia terra natìa. Lì ho un’azienda agricola con degli uliveti dove seguo la produzione di olio extravergine di oliva. Appena possiamo io, mio marito e le mie figlie, lasciamo Roma e scappiamo laggiù. Il contatto con la natura, così come toccare gli uliveti, occuparmi del raccolto, della molitura e dell’imbottigliamento dà una sferzata al mio benessere: mi dona grande energia e allo stesso tempo mi rilassa.