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Ictus: sai qual è il fattore di rischio più pericoloso?

L'ipertensione è un "killer silenzioso" che può portare all'ictus. Abbassando la pressione, però, si abbassa il rischio del 40-50%

Il legame tra ictus e ipertensione è un fatto scientificamente accertato, tanto da essere considerato il fattore di rischio più pericoloso. La pressione alta logora la struttura dei vasi sanguigni rendendo più semplice l’accadimento di lesioni o rotture di vene o arterie che attraversano il cervello. Il dato che è ancor più allarmante è che solo nel nostro Paese, la pressione alta colpisce il 33% degli uomini e il 31% delle donne.

Con l’aiuto di Carlo Gandolfo, già professore ordinario di Neurologia all’Università di Genova e componente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce, cerchiamo di capire ogni quanto si deve misurare la pressione, quali sono i valori “a rischio” e quali sono le regole per la misurazione fai-da-te.

Gruppo San Donato

Ictus e ipertensione: perché questo binomio è particolarmente pericoloso?

«L’ipertensione arteriosa agisce secondo due meccanismi fondamentali. Da un lato determina un’alterazione delle arterie, favorendone l’occlusione. È quindi un fattore di rischio dell’aterosclerosi e in seguito dell’ictus ischemico. Dall’altro lato, invece, la pressione elevata può anche portare alla rottura dell’arteria (soprattutto di piccole arterie intracraniche). In questo modo si scatena un’emorragia cerebrale, che ha una frequenza più bassa ma ha un tasso di mortalità più alto».

Ictus e ipertensione: abbassare la pressione riduce il rischio

«È stato scientificamente dimostrato che ridurre la pressione arteriosa, anche di poco, consente di abbassare del 40-50% il rischio di andare incontro a ictus». Il dato ha conseguenze enormi. Se tra l’altro si è anche fumatori, se si smette le probabilità di ictus si riducono ancora di più. Il fumo di sigaretta resta infatti uno dei fattori di rischio più importanti per questo pericoloso evento neurologico.

Quando si parla di ipertensione

«A qualsiasi età, anche nelle fasce più anziane della popolazione, e in condizioni di riposo i valori non dovrebbero superare i 140 di sistolica (massima) e i 90 di diastolica (minima). Bisogna ricordare che la pressione tende ad aumentare spontaneamente con l’avanzare dell’età. Questo accade a causa di fattori genetici e ambientali, ma nonostante questo è necessario rimanere entro i limiti stabiliti».

Le regole per misurarla correttamente a casa

«Per misurare la pressione correttamente la persona deve essere seduta, a riposo, e non deve aver praticato attività fisica. Non si dovrebbero assumere bevande contenenti caffeina nell’ora precedente, né aver fumato da almeno un quarto d’ora. Il braccio si appoggia ad esempio su un tavolo e il bracciale, della giusta dimensione, posizionato all’altezza del cuore. Non importa quale braccio venga usato».

Ogni quanto andrebbe misurata

«Prima dei 50 anni bisognerebbe misurare la pressione almeno una volta all’anno. Dopo i 50 anni è consigliabile almeno una volta al mese. Se i valori sono normali si può continuare con questa frequenza, se i valori sono elevati va controllata di più. Nel caso in cui si prendessero già i farmaci per l’ipertensione, si deve misurare la pressione una volta a settimana e non solo al mattino, come si fa di solito, ma anche nel pomeriggio».

Chiara Caretoni

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