Qual è la relazione tra il modo in cui dormiamo e la salute? Il modo in cui dormiamo può essere diviso in quattro categorie. Questo in estrema sintesi il risultato di uno studio del Penn State’s College of Health and Human Development negli Stati Uniti.
I quattro gruppi sono:
- buoni dormitori,
- insonni,
- amanti del pisolino,
- dormitori del fine settimana.
In questo articolo
Qual è la relazione tra il modo in cui dormiamo e la salute? Lo studio americano
Per individuare queste categorie e le conseguenze sulla salute, i ricercatori hanno analizzato le abitudini del sonno di quasi 3.700 persone in dieci anni. Il gruppo di ricerca ha utilizzato le informazioni contenute nel Midlife in the United States Study, che raccoglie dati sul rapporto con il sonno di migliaia di cittadini americani di mezza età tra il 2004 e il 2014.
Lo studio aveva l’obiettivo di determinare come cambiano le abitudini del dormire con l’invecchiamento e se possano essere collegamento allo sviluppo di malattie croniche.
Quali sono i quattro gruppi?
- I buoni dormitori sono quelli che dormono a lungo, si svegliano riposati e hanno energia tutto il giorno.
- I dormitori del fine settimana sono coloro che hanno un rapporto molto irregolare con il sonno. Durante la settimana dormono poco, per riposare a lungo nei weekend.
- Gli insonni impiegano molto tempo ad addormentarsi e comunque dormono meno di quello di cui avrebbero bisogno. Spesso sono stanchi durante il giorno. Secondo alcuni esperti l’insonnia dovrebbe essere considerata una vera e propria malattia.
- Gli amanti del pisolino dormono senza difficoltà nella notte, ma amano fare sonnellini anche brevi durante la giornata.
Qual è la relazione tra il modo in cui dormiamo e la salute? I risultati gruppo per gruppo
Analizzando cosa è successo nei dieci anni di monitoraggio, i ricercatori hanno scoperto che:
- gli insonni hanno fino all’81% di rischio più alto di malattie cardiovascolari, diabete e depressione, rispetto ai buoni dormitori;
- gli amanti del pisolino hanno un rischio di diabete superiore del 128% di diabete e di fragilità ossea del 62%. Quest’ultimo data sarebbe dovuto al fatto che in questo gruppo ci sono soprattutto anziani, che sono più soggetti a fratture;
- i dormitori del weekend devono sapere che non potranno mai recuperare le ore di sonno perduto. Aumenta anche in questo caso il rischio di malattie cardiovascolari e di ictus.
Fa male sia dormire poco, sia dormire tanto
Studi precedenti hanno scoperto che dormire poco può aumentare il rischio di demenza, di ictus, di attacco cardiaco e di malattie al fegato. Uno studio ha dimostrato che circa l’83% delle persone con depressione soffre anche di insonnia.
Anche se sembra paradossale, dormire troppo ha comunque conseguenze negative. Ecco spiegati i motivi ad esempio per cui coloro che amano i riposini rischiano conseguenze sulla loro salute. Una ricerca della prestigiosa Johns Hopkins University sostiene che dormire troppo aumenti il rischio di diabete, malattie cardiovascolari, obesità, depressione e mal di testa.