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Curare l’acne di lieve entità
Ci sono ancora molti dubbi e luoghi comuni su questa malattia della pelle, che colpisce soprattutto gli adolescenti. L’unica certezza è che curare l’acne si può. Certo i tempi non sono brevi, ma un’azione combinata di buone regole igieniche, alimentazione sana ed equilibrata e l’uso dei prodotti giusti, può dare risultati davvero importanti.
Se l’acne è di lieve entità (“comedonica”) lo specialista può prescrivere una pomata a base di acido retinoico, che esfolia la pelle e consente al pus di fuoriuscire, da applicare direttamente su brufoli e piccole lesioni. In alcuni casi, se sono presenti anche le pustole, a questo farmaco topico vengono associati degli antibiotici, per uso locale o per via orale.
Il sapone allo zolfo è utile?
Vi ricordate il sapone allo zolfo che fino a qualche anno fa spopolava, complici anche le credenze popolari e gli spot pubblicitari? Meglio lasciarlo perdere: se associato alla pomata a base di acido retinoico tende a seccare troppo la pelle, con il rischio che i comedoni si irritino ancor di più e siano maggiormente visibili.
Curare l’acne grave e nodulo-cistica
Nei casi di acne più grave, invece, quando si hanno anche noduli e cisti sotto pelle, si può prescrivere l’isotretinoina, un derivato della vitamina A che si assume per bocca. Questo farmaco è in grado di eliminare il sebo in eccesso, rendendo la sopravvivenza dei batteri più difficile, e ha un’azione antinfiammatoria. Se assunto al giusto dosaggio e per un periodo di circa sei mesi, si può avere una guarigione definitiva nel 95% dei casi.
Controindicazioni
L’isotretinoina non può essere prescritta in gravidanza perché questa sostanza potrebbe arrecare un danno al feto, con conseguenti malformazioni. Per questo motivo, se il quadro clinico lo permette, durante questo trattamento e per due mesi oltre la donna deve assumere anche la pillola contraccettiva.
La pillola migliora l’acne ma non la guarisce
Per trattare la sindrome dell’ovaio policistico, spesso il ginecologo prescrive la pillola contraccettiva, che è in grado di alleviare i disturbi ad essa correlati, tra i quali proprio l’acne. La terapia ormonale migliora sicuramente il quadro clinico ma non agisce direttamente sui fattori scatenanti della malattia, quindi a lungo andare il problema può ripresentarsi.
Curare l’acne: per cancellare le cicatrici c’è il laser
Una volta guarita l’acne, è possibile che sulla pelle del viso rimangano delle cicatrici, che si manifestano come veri e propri buchi più o meno profondi e di dimensioni variabili. In questi casi si può ricorrere al laser frazionato, che non è doloroso, non è ablativo e non lascia ferite o escoriazioni, provocando solo un arrossamento che regredisce in poche ore.
Come funziona
Il laser frazionato agisce stimolando i fibroblasti, che sono delle cellule presenti nel derma, a produrre una maggiore quantità di collagene, elastina e acido ialuronico, che riparano i buchi dell’acne. Il numero delle sedute varia a seconda della profondità delle cicatrici, anche se generalmente si opta per sei-otto incontri in altrettanti mesi.
Chiara Caretoni
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