AlimentazioneAllergie e intolleranze

Intolleranze alimentari: sai quali sono i cibi più a rischio?

A differenza di alcune allergie, le intolleranze non sono troppo pericolose. Creano però sintomi fastidiosi in chi ne è colpito. Sono molto difficili da diagnosticare. Di solito si procede per tentativi, togliendo di volta in volta un cibo dalla nostra dieta

Le intolleranze alimentari sono più comuni delle allergie

Nel mondo scientifico il dibattito è aperto sulle intolleranze alimentari. Innanzitutto partiamo con il dire che sono molto diverse dalle allergie, anche se alcuni sintomi possono essere simili. Si parla di intolleranza alimentare quando la reazione non è provocata dal sistema immunitario, come avviene invece con le allergie.

Il principale problema quando si parla di queste reazioni è che non ci sono molte certezze, né sui meccanismi che le scatenano, né sui sintomi, ma neppure sui test e quindi la diagnosi.

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Tendenzialmente è sufficiente eliminare il cibo al quale siamo intolleranti per un po’ di tempo e poi, se lo vogliamo, tornare a mangiarlo piano, piano.

 

Intolleranze alimentari: i Latticini

Sono sempre di più le persone che rinunciano al latte e ai suoi prodotti derivati. Il problema sta nel lattosio, uno zucchero che è assorbito grazie a un enzima che si chiama lattasi. Se ne abbiamo poco, il latte ci risulta difficile da digerire.

I sintomi sono dolore addominale, gonfiore, diarrea, meteorismo e nausea.

I formaggi stagionati e i prodotti fermentati come ad esempio il kefir generalmente non danno problemi, perché contengono pochissimo lattosio.

Intolleranze alimentari: il Glutine

Moltissime persone ormai si dicono convinte di essere intolleranti al glutine, che è la proteina contenuta nella pasta e nel pane.
In caso di allergia al glutine si parla di celiachia, una vera e propria malattia che si cura astenendosi dall’ingerire glutine.

Gli intolleranti invece vengono definiti sensibili al glutine non celiaci. Sono circa il 10% della popolazione italiana secondo le ultime stime.

I sintomi sono gonfiore, dolore addominale, diarrea o stitichezza, mal di testa, affaticamento, dolore alle giunture, eruzioni cutanee, ansia e anemia.

Caffeina

La maggior parte degli adulti può consumare fino a 4-5 tazzine di caffè al giorno senza effetti collaterali.

Alcune persone sono però più sensibili alla caffeina e possono avere disturbi anche bevendo pochi caffè. L’ipersensibilità alla caffeina è stata collegata a ragioni genetiche. In pratica alcuni hanno una ridotta capacità di metabolizzarla.

I sintomi sono battito cardiaco accelerato, ansia, insonnia, agitazione.

Acido salicilico

L’acido salicilico è un composto naturale prodotto dalle piante per difendersi contro lo stress ambientale, come malattie e insetti. Ha note proprietà antinfiammatorie, tanto che è largamente usato in medicina.

Alcune persone però lo tollerano male. I sintomi sono naso chiuso, asma, diarrea, colite, eruzioni cutanee.

Intolleranze alimentari: le Ammine

Le ammine sono composti chimici prodotti dai batteri durante lo stoccaggio e la fermentazione di diversi cibi. Ci sono diversi tipi di ammine. Nelle intolleranze alimentari le più frequenti sono le istamine.

Si trovano in molti alimenti come i cibi fermentati, i salumi, la frutta essiccata, gli agrumi, l’avocado, i formaggi stagionati, i pesci affumicati, l’aceto, il burro, il vino e la birra.

I sintomi sono eruzioni cutanee, mal di testa, prurito, ansia, crampi allo stomaco, diarrea, pressione bassa.

I FODMAP

FODMAP è l’acronimo di Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols, che tradotto diventa Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi Fermentabili e Polioli. Questa sigla indica tutti quegli alimenti che possono fermentare causando problemi intestinali.

– Oligosaccaridi: farina, segale, legumi, aglio e cipolla.
– Disaccaridi: il latte, lo yogurt, i formaggi molli.
– Monosaccaridi: diversi frutti tra cui fichi, mango e alcuni dolcificanti come il miele e il nettare di agave. Il fruttosio è il principale carboidrato.
– Polioli: alcuni frutti e alcune verdure e alcuni dolcificanti come lo xilitolo.

Qui puoi trovare molte informazioni sui FODMAP e sulla dieta che devi seguire

I sintomi sono gonfiore, diarrea o stitichezza, meteorismo e dolore addominale.

Solfiti

I solfiti sono composti chimici usati principalmente come conservanti nei cibi, nelle bevande e in alcuni farmaci. La legge impone che siano segnalati in etichetta.

Si possono trovare anche in alcuni cibi come l’uva e i formaggi stagionati.

Spesso chi è asmatico ha anche una maggiore sensibilità ai solfiti.

Si può trovare nella frutta essiccata, nel vino, nel sidro, nelle verdure in scatola, nei condimenti, nelle patatine, nella birra, nel tè e nei prodotti da forno.

I sintomi sono eruzioni cutanee, naso chiuso, pressione bassa, diarrea, arrossamento, difficoltà a respirare e tosse.

Fruttosio

Il fruttosio, che è un cibo FODMAP, è un dolcificante che spesso si usa al posto dello zucchero. È contenuto spesso nelle bibite gassate light.

Alcune persone non riescono ad assorbirlo bene.

I sintomi sono reflusso gastrico, meteorismo, diarrea, nausea, dolore addominale, vomito e gonfiore.

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