Mezza tazza di succo di amarena, un cucchiaio di polvere di magnesio e un po’ di soda (o acqua frizzante). È la semplice ricetta dello sleepy girl mocktail. Bevanda di cui si parla molto sui social media, in particolare Tik Tok, dove viene presentata come utile rimedio contro l’insonnia. Scientificamente vero o mero effetto placebo?
I rimedi per addormentarsi o migliorare il riposo notturno, soprattutto se naturali, sono molto ricercati da quando i disturbi del sonno incidono trasversalmente nella popolazione mondiale. Anche in Italia, dove riguardano dodici milioni di persone. Tra le problematiche più frequenti: la difficoltà di addormentamento e i risvegli notturni o precoci la mattina.
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Il succo di amarena contiene melatonina
Il succo di frutta presente nello sleepy girl mocktail è di ciliege Montmorency, cioè amarene, utilizzate anche nella formulazione di integratori indicati per aiutare le persone a prendere sonno e avere un riposo naturale. Le amarene sarebbero infatti una fonte naturale di melatonina, l’ormone del sonno, e di triptofano, un amminoacido coinvolto nella produzione di serotonina e melatonina.
Sull’efficacia contro l’insonnia, però, gli studi scientifici sono contrastanti. Uno del 2022, il cui scopo era di indagare l’effetto del consumo a breve termine di succo di amarena sui livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e di melatonina – e quindi sulla qualità del sonno – dopo un esercizio fisico molto impegnativo, ha concluso che la bevanda non riesce a modificare i livelli delle due sostanze nell’organismo, ma che potrebbe comunque aiutare a migliorare la qualità del sonno.
Un altro studio, sempre del 2022, ha invece analizzato l’impatto di integratori di amarena su parametri come il sonno, la composizione corporea, la salute cellulare e la pressione sanguigna. Nonostante i potenziali benefici degli antiossidanti e della melatonina contenuti nell’integratore, i ricercatori non hanno riscontrato miglioramenti significativi nella durata o nella qualità del sonno, nella salute cellulare o nella pressione nei partecipanti che hanno consumato integratori per 30 giorni.
Magnesio: un rilassante muscolare naturale
L’altro ingrediente principale dello sleepy girl mocktail è la polvere di magnesio, un sale minerale utile al nostro organismo per più motivi. Tra gli effetti più noti c’è la riduzione della stanchezza, ma, come scrive l’Humanitas, il magnesio ha anche un ruolo nei confronti del sonno. Favorisce infatti «l’adattamento delle cellule al ritmo giorno-notte, stimolando l’organismo a sincronizzarsi meglio con il momento predisposto al riposo notturno». Più che stimolare il sonno, induce un rilassamento naturale dei muscoli, che aiuta indirettamente a entrare in uno stato di dormi-veglia.
Il magnesio si trova in molti alimenti. Tra i più ricchi segnalati da SmartFood IEO ci sono miglio, noci brasiliane, carciofi, fagioli, pinoli, cioccolato fondente, gamberi, spinaci e noci di macadamia. Mentre per quanto riguarda quello in polvere previsto nella bevanda, è importante non sbagliare la tipologia. Gli esperti suggeriscono il glicinato di magnesio, perché altri, come il citrato di magnesio, hanno potrebbero avere un effetto lassativo.
Sleepy girl mocktail: sì o no?
Secondo Devon Peart, dietista del programma Executive Health della Cleveland Clinic Canada, vale la pena provarlo, «a patto che non si abbiano condizioni mediche che rendano rischioso il consumo di ciliegie o di magnesio», circa un’ora prima di andare a letto. Tuttavia, continua l’esperta, essendo una delle tante opzioni che possono aiutare il corpo ad addormentarsi, per funzionare in modo efficace dovrebbe essere abbinato ad altre attività che conciliano il riposo.
Come spegnere i dispositivi elettronici un’ora prima di andare dormire, impegnarsi in attività calmanti e mantenere gli orari di sonno e veglia il più regolari possibili. «Ancora più potente degli ingredienti è il rituale con cui si prepara il corpo al riposo notturno. Cioè, ciò che chiamiamo igiene del sonno» spiega Peart. «Quindi, se inseriamo uno sleepy girl mocktail all’interno di una routine che favorisce il sonno, è più probabile che abbia efficacia».
Disturbi del sonno: quando preoccuparsi
L’insonnia occasionale e a breve termine non deve essere motivo di allarme. Mentre quella cronica, definita come difficoltà a prendere sonno e a mantenerlo, per almeno tre giorni alla settimana per tre mesi, può diventare invalidante e andrebbe approfondita con uno specialista. Anche solo per migliorare la propria qualità di vita e cercare una soluzione, attraverso una terapia cognitivo-comportamentale oppure farmacologica, a seconda del fattore scatenante.
Chi invece sperimenta una sensazione di disagio alle gambe, che impedisce di addormentarsi, o ha un russamento molto marcato, potrebbe soffrire di altri disturbi. Per esempio della sindrome delle gambe senza riposo, della sindrome da un’aumentata resistenza delle vie aeree superiori o di apnee ostruttive nel sonno.