Alimentazione

Insetti in arrivo sulle nostre tavole: fanno bene?

Qual è la composizione nutrizionale di grilli, locuste e vermi? Da poco questi insetti sono stati autorizzati come nuovi alimenti nell'UE. Scopri il parere della nutrizionista

Dopo il regolamento dell’Unione Europea del 2017, che ha sancito di fatto la possibilità di produrre e vendere nel nostro Paese alcuni insetti, oggi arriva l’autorizzazione definitiva della Commissione europea sul grillo domestico. L’esemplare, disponibile nella sua interezza e sotto diverse consistenze (congelato, essiccato o in polvere), è stato ritenuto conforme alle valutazioni e ai criteri dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA). La conseguenza è che potrà entrare nel nostro paniere alimentare. Il grillo è il terzo insetto autorizzato come ingrediente per il mercato europeo, dopo il verme giallo e la locusta migratrice. Ma dal punto di vista nutrizionale, cosa contengono questi cibi? In realtà, nulla di più di ciò che possiamo già trovare nella nostra dieta mediterranea.

Insetti simili alla carne

Gli insetti come grilli e cavallette hanno una composizione simile a quella della carne bovina o della carne bianca per quanto riguarda alcuni nutrienti. «Il contenuto di proteine e ferro è abbastanza vicino a quello della carne. Alcune specie, ad esempio le formiche, sono invece ricche di grassi». Chiara Manzi è autrice del libro Cucina Evolution Buona Da Vivere! In forma senza dieta, edito da Art Joins Nutrition Editore. Analizzando i livelli di ferro, calcio, rame, magnesio, manganese e zinco contenuti in cavallette, grilli, vermi e larve, una recente ricerca inglese ha scoperto che i grilli, tra tutti gli insetti considerati, sono i più ricchi di ferro. Sono quindi i più papabili come sostituiti delle bistecche in una nostra ipotetica alimentazione futura.

Gruppo San Donato

I sali minerali negli insetti sono più facili da assorbire

Si è scoperto che i sali minerali contenuti nelle cavallette, nei grilli e nei vermi sarebbero per l’uomo più facili da assorbire rispetto agli stessi minerali contenuti nella carne di manzo.

Una fonte importante per il futuro

Sul ruolo degli insetti nell’alimentazione del “futuro”, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) non ha dubbi. Questi cibi permetteranno non solo di sfamare i 9 miliardi di persone previste per il 2050, ma saranno anche in grado di soddisfare le loro necessità nutrizionali. E questo proprio grazie alla loro composizione, simile a quella della carne tradizionale.

In Italia non abbiamo bisogno di nuove fonti proteiche

La potenzialità degli insetti è riconosciuta per quanto riguarda il futuro e per quei Paesi in cui il problema della malnutrizione è reale. Oggi questi cibi non hanno grande importanza se pensati all’interno della nostra dieta mediterranea. «In Italia non abbiamo bisogno di nuove fonti proteiche. Anzi, in Europa siamo il Paese che ne consuma di più. L’accumulo di proteine nel nostro organismo può favorire l’insorgenza di cancro perché se nel nostro organismo è presente una cellula tumorale, questa si nutre delle proteine in eccesso». Sappiamo che mangiare troppa carne rossa o lavorata aumenta il rischio di neoplasie. Si parla soprattutto del colon-retto e dello stomaco, ma il discorso proteine-cancro va trattato con delicatezza e senza generalizzare.

Mangiamo già troppe proteine

Ad oggi, infatti, non si può dire con certezza che una dieta iperproteica faccia ammalare di cancro. Bisogna chiarire non solo la quantità ma anche l’effetto individuale delle diverse tipologie di proteine animali e vegetali sull’organismo. Quello che però è certo, perché già dimostrato scientificamente, è che ridurre l’introito di proteine aiuti a prevenire e a curare (in fase di terapia) una patologia tumorale. Avere una particolare attenzione alle carni rosse e alle quantità di proteine assunte la deve avere chi ha familiarità, per casi in famiglia o per altre patologie, con alcuni tipi di tumore.

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