L’iperconnessione, la stanchezza e lo stress crescente sono fenomeni che, sempre di più, descrivono la nostra società e il nostro modo di vivere. Siamo costantemente bombardati da stimoli e informazioni e tentiamo di fare tante cose insieme perché il tempo sembra non bastare mai. Si tratta di una strategia che però spesso si rivela controproducente, sia per la nostra efficienza che per il nostro benessere fisico e mentale.
Ma come potremmo sentirci più gratificati, creativi e produttivi? La soluzione potrebbe risiedere proprio nel cambiare il modo in cui gestiamo la nostra attenzione, orientandoci verso la ricerca dello stato di flow.
In questo articolo
Cos’è lo stato di flow?
Il flow, o flusso, è un concetto psicologico coniato dallo psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi. Nato a Fiume nel 1934, Csikszentmihalyi si interrogò su come alcuni individui riuscissero a superare situazioni di estrema sofferenza, come la guerra, o a condurre una vita appagante nonostante le difficoltà. Tramite le sue ricerche, cercò di capire cosa rendesse alcune persone più felici di altre.
Osservò e intervistò diversi professionisti, inclusi creativi, artisti, scienziati e atleti, notando che vivevano esperienze simili quando erano totalmente immersi in un’attività che trovavano coinvolgente e sfidante. Molti di loro descrivevano uno stato di intensa concentrazione, così forte da isolarli dal resto, come una sorta di trance o flusso spontaneo, poi denominato “flow”.
Mihaly Csikszentmihalyi, nell’ambito dei suoi studi, assegnò a un ampio gruppo di individui un dispositivo che, in momenti casuali della giornata, emetteva un segnale acustico. Al suono del segnale, i partecipanti compilavano un breve questionario descrivendo cosa stavano facendo e come si sentivano in quel preciso momento. Questo metodo ha permesso di misurare la qualità delle esperienze quotidiane, evidenziando che le persone stanno meglio quando sono pienamente coinvolte in un compito all’altezza delle loro capacità, in confronto ai periodi di inattività.
Caratteristiche dello stato di flow
Lo stato di flow permette di vivere un’esperienza ottimale in cui si riescono a esprimere al meglio le proprie potenzialità. Sono state identificate alcune caratteristiche comuni associate a questa particolare condizione mentale, tra cui:
- Essere completamente concentrati sull’attività che si sta svolgendo.
- Provare un senso di estasi e di trovarsi al di fuori della propria routine quotidiana.
- Avere grande chiarezza degli obiettivi e un feedback immediato su come raggiungerli.
- Avere capacità adeguate rispetto alle sfida proposta dall’attività.
- Perdere il senso di sé e del tempo che scorre, al punto di accantonare le preoccupazioni.
- Sentire di avere il controllo sul compito e sulle sue sfide.
Come si può raggiungere?
Le persone comunemente vivono il flow praticando attività che vengono definite autoteliche, cioè svolte per il piacere intrinseco che sono capaci di offrire, a prescindere dalle ricompense esterne. Queste ultime spesso includono la pittura, gli scacchi, la scrittura, suonare uno strumento musicale, praticare yoga, fare sport o meditare, anche se possono variare in base agli interessi e alle inclinazioni personali.
Per raggiungere lo stato di flow, conta soprattutto il modo in cui si svolge una determinata attività e può accadere più facilmente quando ci si dedica a qualcosa che si ama fare. Non si tratta, quindi, di un fenomeno casuale o limitato ad alcuni individui o professioni. Esistono delle condizioni che possono favorire l’entrata in questo stato, come impegnarsi in compiti interessanti e significativi. Le sfide dovrebbero anche essere bilanciate in rapporto alle competenze, non troppo facili né troppo difficili. Infine, è importante darsi degli obiettivi da raggiungere, minimizzando le distrazioni e le potenziali interruzioni.
Incrementare il benessere e migliorare le proprie performance
La nostra attenzione è una risorsa limitata e, in un mondo dominato dalla tecnologia e dal multitasking, può risultare sfidante trovare il modo di “innescare” il flow. Infatti, siamo sempre meno abituati a concentrarci su una sola cosa alla volta. Pur variando in base alla persona o all’attività svolta, la comprensione di questa complessa dinamica psicologica è comunque preziosa.
Gli effetti benefici dello stato di flow possono essere molteplici. Può migliorare l’efficienza lavorativa, elevare le performance sportive o, semplicemente, arricchire la propria vita di esperienze appaganti. Non favorisce solo un aumento della produttività, della creatività e delle competenze, ma consente anche di provare un senso di soddisfazione e coinvolgimento che può incrementare il proprio benessere e la propria felicità.
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